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Sito n. Descrizione Località file PDF
33 Sito dazio e ospedale San Vittore Feltre  
Architetture Storico Artistiche (ASA) - Siti Etnografici (SE) (vedi scheda n. 77)  
 
Arco d'entrata dell'ospedale San Vittore (Foto: F. Visentin - Archivio Fotografico Civiltà dell’Acqua)   Casa del Dazio (Foto: F. Visentin - Archivio Fotografico Civiltà dell’Acqua)

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Contesto
  • Arch. peculiari
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Sito dazio e ospedale San Vittore

Tipo edilizio:

Strutture architettoniche sorte vicino al santuario dei Ss. Vittore e Corona alle pendici del monte Miesna. I tre edifici di rilievo sono il sito della chiusa o del dazio, la casa della presidenza e i resti dell’antico ospedale del Cinquecento.

Localizzazione (Comune, Prov):

Località Anzù a Feltre, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1727584 - Y: 5098691

Anno di realizzazione:

La casa del dazio o “osteria della chiusa” nasconde sotto l’aspetto cinquecentesco le tracce di assetti precedenti, magari coevi alla torre, ora distrutta, che sorgeva pochi metri più in basso e datata XII secolo. La casa dei presidenti con molta probabilità è del XVI secolo, mentre l’ospedale è del XIII secolo, anche se l’iscrizione sopra la volta dell’arco d’entrata porta la data del 1499.

Progettista:

-

Committenza:

Diocesi di Feltre.

Destinazione originaria:

La casa del Dazio era inscritta nel sistema difensivo ed era passaggio obbligato per chi attraversava la valle. Qui venivano riscossi i dazi e i tributi.  La casa della presidenza invece ospitava il presidente della fiera che si teneva ogni anno nella zona. Infine l’ospedale era inserito in quell’ampio contesto dei cosiddetti luoghi pii che erano in grado di fornire assistenza, ricovero ed elargire elemosine ai più bisognosi.

Destinazione attuale:

Tutti e tre gli edifici sono stati riconvertiti, anche se con modalità diverse, ad uso abitativo.

Accessibilità:

Essendo gli edifici di proprietà privata, gli interni sono interdetti, anche se la loro importanza storico-artistica è da riscontrare soprattutto negli annessi esterni e nella loro collocazione. Si possono quindi visitare e osservare con tranquillità poiché non vi sono impedimenti di nessun genere.

Contatto per la visita:

Non ci sono contatti da prendere. Eventuali informazioni si possono avere all’ufficio turismo di Feltre o dal Santuario dei Ss. Vittore e Corona.

Pianta

Dell’ospedale non è rimasta alcuna traccia, gli edifici che sono sorti successivamente forse ricalcano la struttura a corte che lo contraddistingueva. Le piante dell’ osteria della chiusa (dazio) e della casa della presidenza sono rettangolari e l’impianto generale è quello delle case gentilizie rurali.

Tecnica Muraria

Gli edifici sono intonacati. Da notare nella casa della presidenza il ritmo e l’alternanza che le lesena danno alla struttura.

Solai

Accesso a esclusivo uso privato – residenziale.

Coperture

Le coperture della casa della chiusa e della presidenza sono moderne e costituite da tegole in laterizio.

Pavimenti

Accesso a esclusivo uso privato – residenziale

Scale

-

Arredi interni

-

Decorazioni

-

CONTESTO AREALE DI RIFERIMENTO

Relazione degli edifici
con il contesto fluviale:

Il torrente Sonna è direttamente legato a questi edifici: la loro edificazione in questa zona è avvenuta solo perché il corso d'acqua, con la sua forza corrosiva, ha scavato la valle rendendola un passaggio stretto e unico per chi volesse soprattutto nell’antichità andare dalla marca trevigiana a Feltre.

ARCHITETTURE PECULIARI PER LA LORO RELAZIONE FUNZIONALE CON L’ACQUA

Caratteristiche edilizie
inerenti l’uso dell’acqua:

Non ci sono riferimenti espliciti, tranne nell’entrata dell’antico ospedale, dove il muro costruito con la tecnica del sasso tipica delle zone denuncia un forte legame con il territorio. Il loro posizionamento, in alto rispetto al letto del torrente, è la caratteristica più evidente perché ci indica come il Sonna fosse instabile e mutevole e quindi si rendeva necessario un preventivo allontanamento cautelativo o la costruzione sopraelevata.

Stato attuale:

La casa del dazio è ben conservata e in buone condizioni. Ci sono stati dei rimaneggiamenti nel corso degli anni ma la sua struttura cinquecentesca appare nitida e ben visibile nei suoi volumi complessivi. La casa della presidenza, essendo stata adibita ad abitazione e divisa in varie sezioni abitative, ha perso la sua omogeneità complessiva anche se strutturalmente è in buono stato. Dell’ospedale non si può fornire un giudizio poiché è rimasto solo l’arco d’entrata.

Restauri e compromissioni
significative:

Il dazio, o osteria della chiusa, si può considerare nel suo insieme ben conservata e fruibile visivamente nei suoi aspetti più significativi.
La casa della presidenza appare integra e strutturalmente non presenta compromissioni sensibili se confrontata con un disegno del XIX secolo, anche se la divisione in settori di abitazione ne fa perdere la visione d’insieme e i cancelli in ferro posti di fronte eliminano l’aspetto di villa che dovrebbe avere. Piccoli dettagli inoltre disturbano l’estetica globale dell'edificio. Per l’ospedale il discorso è a parte poiché non è più visibile, anche se le uniche parti originarie (l’arco in pietra bicroma e l’iscrizione) sono in ottimo stato.

Categoria/parole chiave

Sistema difensivo sul fiume / Ospedale e opere pie /Stretta della valle

Fonti:

Edite

Archivi:

Biblioteca civica di Santa Giustina
Biblioteca civica di Feltre
Biblioteca civica di Quero

Bibliografia:

Sergio Claut (a cura di), San Vittore restauri e studi, Tipolitografia DBS, 1996 Seren del Grappa (Bl)
Fabio Coden (a cura di), Il santuario dei Ss. Vittore e Corona a Feltre, Tipografia Piave, 2004 Belluno.

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

La casa del dazio o osteria della Chiusa si raggiunge percorrendo via dazio vecchio, una stradina sterrata parallela all’odierna SR348, la strada principale. Nell’antichità era l’unico passaggio possibile perché tra le fortificazioni e l’instabilità del Sonna non era facile passare in questa zona liberamente. L’edificio era perfettamente inserito nella complessa cortina di fortificazioni che attraversa questa valle e che, partendo dal castello della Rocchetta a 439 metri sul monte Miesna, passava per il complesso di San Vittore a 344 metri, arrivava alla casa del dazio e alla torre ad essa adiacente a quota 257 metri e proseguiva fino al torrente Sonna. Il nucleo edificato della “Osteria della chiusa” sotto l’aspetto cinquecentesco conserva assetti edilizi precedenti, denunciati in più punti dallo spessore rilevante di alcuni dei muri d’ambito e dalla tecnica costruttiva impiegata. Poco sotto si possono intravedere gli scavi effettuati nel 1971, che hanno portato alla luce la torre di sbarramento e il muro facente parte del sistema difensivo, rimasto in funzione almeno fino al XIV secolo, prima che le truppe veneziane nel 1419 conquistassero definitivamente la città di Feltre. La casa ha forma regolare con la facciata principale odierna rivolta verso la stradina e quindi in direzione delle pendici del monte Miesna. Il cancello d’entrata ad arco e la bifora che si apre sopra sono gli elementi che maggiormente ingentiliscono questa severa fabbrica.
Alla fine di via Dazio vecchio andando verso Anzù sulla destra si incontra l’antica casa della presidenza, così chiamata perché ospitava il presidente della fiera che si teneva in situ. La fiera, che si svolgeva annualmente dal XIV secolo nella piana di Anzù, era controllata tramite due presidenti eletti, ai quali era destinata appunto questa casa. L’edificio si svolge e si sviluppa nel sistema classico della villa quattrocentesca ed è caratterizzato da un corpo centrale affiancato da due annessi, il tutto costruito su due piani. La facciata principale è caratterizzata dalla presenza di sette lesene che interrompono il ritmo regolare delle finestre e delle porte.
Poco lontano da questo edificio, circa duecento metri, doveva sorgere l’antico ospedale di cui abbiamo una sicura attestazione dai registri del 1491, 1575 e 1605. La confraternita di San Vittore che lo gestiva (con sede nel santuario) era una delle più importanti della zona del feltrino ed era tra quelle di più antica fondazione. Ricordarsi dei poveri e degli istituti assistenziali rappresentava un atto di carità e misericordia che solitamente le confraternite compivano per aiutare la comunità. In questo contesto venne istituito un ospedale; nell’agosto del 1585 il Vescovo Iacopo Rovello fece visita al complesso  e da questo sopralluogo ricaviamo dei dati che ci confermano che l’edificio era dotato di una decina di posti letto, c’era un altare e nell’ospedale i poveri venivano ospitati ma non veniva loro somministrato il vitto. Ad oggi dell’antico ospedale rimane solamente l’arco d’entrata inconfondibile nella sua struttura e nella sua composizione in pietra bicroma, sormontato da un epigrafe che reca scritta la data del 1499. Forse la forma a corte delle case che vi si sono sviluppate oggi ricorda l’antico assetto edilizio del complesso assistenziale.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Il contesto nel quale si inserisce il manufatto è incantevole e merita una visita poiché la passeggiata lunga un chilometro circa che si può fare dall’ospedale, passando per la casa della presidenza per arrivare all’osteria della chiusa, è molto piacevole e per nulla trafficata. Il contesto naturalistico di questa valle è per di più molto particolare, sia vi si giunga dalla valle del Piave a sud, sia vi si giunga dalla città di Feltre.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Inoltre si può decidere di prendere il caratteristico sentiero (sentiero delle sentinelle), che è stato attrezzato per salire il monte dalla parte nord-orientale e che porta al santuario e alla sua sontuosa e scenica scalinata ottocentesca. Il sentiero, segnato e in parte asfaltato, attraverso una folta boscaglia ci conduce alla scalinata passando per alcuni capitelli ed edicole.

Commenti/note

Normalmente chi arriva in questa zona si concentra sulla visita al santuario, ma il contesto che lo circonda e che lo caratterizza è altrettanto ricco di significati storici e artistici e ci aiuta a capire l’influenza e il legame che i luoghi e le caratteristiche morfologiche dei siti avevano nel passato per effettuare la scelta di edificare o meno delle strutture. Nel borgo di Anzù poco lontano si trova tutto quello di cui si necessita e sotto le pendici del monte Miesna dove sorge il santuario c’è anche una locanda tipica.

Compilatore della scheda

Francesco Visentin / Francesco Vallerani