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Sito n. Descrizione Località file PDF
24 Villa Pagani ora Gaggia Belluno  
Architetture Storico Artistiche (ASA) - Archeologia Industriale (AI) (vedi scheda n. 61)  
 
Ingresso di Villa Pagani. Foto: Archivio Fotografico del Centro Civiltà dell’Acqua   Veduta della villa con annesso laghetto alimentato dal torrente Siva. Foto tratta da: Conte P. (a cura di), Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno, Charta, Milano, 1997

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna e giardino
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Villa Pagani ora Gaggia

Tipo edilizio:

Complesso edilizio e parco

Localizzazione (Comune, Prov):

Belluno – Socchieve, Via S. Fermo, 36, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1743135 - Y: 5110838

Anno di realizzazione:

XVII-XVIII secolo. Il giardino fu risistemato nel XVIII secolo e all’inizio del Novecento

Progettista:

Il francese Alexandre Poiteau Le Terrier è stato in passato e costantemente legato all’esecuzione dei giardini Pagani e di quelli Piloni a Cesa. Secondo un recente studio di Antonella Costa questa è un’attribuzione erronea dovuta ad una sovrapposizione di nomi e date e una confusione biografica tra il botanico e disegnatore, che non fu mai progettista di giardini, Pierre Antonie Poiteu e un certo non ben conosciuto Alexandre Poiteau Le Terrier, di cui non si hanno dati certi e che pare sia il risultato di un’attribuzione aneddotica ottocentesca.

Committenza:

Famiglia Pagani (XVII secolo) e famiglia Gaggia (XX secolo)

Destinazione originaria:

Villa di rappresentanza

Destinazione attuale:

Dimora privata

Accessibilità:

La località di Socchieva si trova a circa 7 chilometri da Belluno, al confine con il comune di Sedico

Contatto per la visita:

Famiglia Gaggia

Pianta

Il complesso è formato da un corpo padronale, un’ala di servizio con portico e una cappella addossata all’ala rustica. Sul fronte posteriore della dimora centrale è stato aggiunto un corpo che ospita le scale.

Interni

I proprietari hanno ripristinato gli interni originari, dopo il saccheggio della Prima Guerra mondiale, arricchendoli di arredi e opere d’arte.

Solai

In legno

Coperture

Tegole

Estensione

80 ettari: si tratta di uno dei parchi più grandi e complessi del Veneto.

Scale

Nel parco si alternano zone selvagge ricche di vegetazione e zone architettoniche con torrette, roccoli e scalinate.

Flora

L’albero più caratterizzante del parco è il carpino bianco che si presta alle potature ed è qui usato nelle siepi lavorate e nel labirinto e, non potato, per abbellire i viali detti “ a galleria”, compreso quello d’ingresso alla villa, secondo una consuetudine antica. Nel parco sono presente alberi monumentali come una paulonia secolare nel cortile davanti alla villa e un alto faggio rosso isolato in un grande prato.

Decorazioni

Il parco novecentesco venne arricchito con statue di gusto classico e moderno .

Stato attuale:

Buono

Restauri e compromissioni
significative:

Il complesso fu gravemente danneggiato durante la Prima Guerra Mondiale

Categoria/parole chiave

Architetture in prossimità del fiume / Usi estetici dell’acqua / Paesaggi scenografici

Fonti:

Incisione del 1939 di A. Alpago Novello, Hortorum et viridariorum villae subclivensis ichnographia – Pianta dell’amenissimo giardino e parco della villa di Socchieve presso Belluno…;
Acquerelli di Osvaldo Monti

Archivi:

Privati e pubblici

Bibliografia:

A. Alpago Novello, Ville della Provincia di Belluno, Rusconi, Milano, 1982
M. Azzi Vicentini, Il giardino veneto tra Sette e Ottocento e le sue fonti, Il Polifilo, Milano, 1988
P. Conte, Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno, Charta, Milano, 1997
A. Costa, Giardini nella Provincia di Belluno, Tipografia Piave, Belluno, 2002
G. De Bortoli, A. Moro, F. Vizzutti, Belluno. Storia architettura arte, Tipografia Piave, Belluno, 1984
G. Zampieri, A. Dalla Gasperina, A. Boranga, Alberi monumentali della Provincia di Belluno, Agorà Libreria,Rasai,2007
S. Zanon, L’acqua nella civiltà della villa veneta. Alcuni esempi tra gli insediamenti del Bellunese, in Silis. Annali di Civiltà dell’acqua, n. 1, I,1999

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Il complesso sorse nel XVII secolo ad opera della famiglia Pagani subendo  successivamente vari rimaneggiamenti, sia per quanto riguarda la parte edilizia che quella paesaggistica, tanto da rendere difficile la distinzione delle fasi costruttive.
Il grande progetto paesaggistico svolto tra il 1924 e il 1939 conservò il perimetro dell’antico giardino, arricchendolo con nuovi elementi decorativi (statue, grotte, nicchie, teatro, balaustre) e punti panoramici e dilatandolo verso ovest. Il noto industriale e finanziare Achille Gaggia si avvalse della collaborazione tecnica di più architetti per il riordino del parco ma, il fautore del rinnovamento e dell’ ampliamento della villa fu don Saule Meraviglia Mantegazza dei Marchesi di Liscate e non, come tradizionalmente indicato, l’ingegnere Sandro Mantegazza. Anche Alberto Alpago Novello, esponente del’architettura neoclassica, partecipò alla progettazione, oltre che al rilevamento del parco del 1939.
La villa è famosa per aver ospitato ospiti illustri tra i quali Hitler e Mussolini il 19 luglio 1943.
Il cartello sul cancello esterno ora riporta l’indicazione di “Villa Maria”.

Descrizione del contesto
di riferimento:

La villa è completamente immersa nel parco, tanto da non renderla visibile dall’esterno. Una zona del parco, a lato del giardino geometrico, è caratterizzata da una peschiera con isolotto fiorito e ponticello. Più avanti, dopo un lungo vialetto, si trova un labirinto con vasca centrale e obelisco e verso nord ovest una serie di giochi d’acqua con sorgenti e “piscina”.  Verso sud il parco si chiude parallelamente all’attuale percorso ferroviario che solca, tramite un ponte, il torrente Siva.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

La proprietà si trova su un terrazzamento naturale posto sulla collina della riva destra del fiume Piave. Quasi frontalmente, sulla riva opposta, trova posto la villa Piloni a Cesa, spesso messa a confronto con la Nostra ma per la quale non vi è nessun riferimento a progettisti stranieri.
Nelle vicinanze si trovano la chiesa dei SS. Fermo e Rustico e la Villa Fulcis, ora Palatini Prosdocimi, sempre in località San Fermo.

Commenti/note

Il torrente Siva scorre vicino al parco per poi immettersi  nel Piave.

Compilatore della scheda

Letizia Lonzi / Lionello Puppi