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Sito n. Descrizione Località file PDF
29 Bagni di Gogna Auronzo di Cadore  
Archeologia Industriale (AI) - Siti Interesse Naturalistico (SIN)
Architetture Storico Artistiche (ASA)
(vedi scheda n. 11)  
Vedute del sito naturalistico dei Bagni di Gogna (oggi parco attrezzato). Foto: Archivio Fotografico del Centro Civiltà dell’Acqua

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Bagni di Gogna

Tipo edilizio:

Architettura industriale legata alle sorgenti; zona naturalistica

Localizzazione (Comune, Prov):

Auronzo di Cadore – loc. Cimagogna, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1765606 - Y: 5156778

Anno di realizzazione:

XIX secolo

Progettista:

Non conosciuto

Committenza:

Privata

Destinazione originaria:

Stazione climatica

Destinazione attuale:

Parco attrezzato

Accessibilità:

Accesso dalla strada statale direzione Auronzo di Cadore, di fronte al Bar Bob attraverso un largo sentiero che scende tra il Bar Bianco e la sede della Comunità Montana Centro Cadore, oppure tramite un sentiero detto “della Regina” che parte dal retro del Bar Bianco. Il primo accesso non è carrozzabile ed è delimitato da una sbarra.

Contatto per la visita:

L’accesso è libero. Il terreno è di proprietà della Comunità Montana Centro Cadore, la cui sede si trova poco lontano.

Pianta

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Tecnica Muraria

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Solai

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Coperture

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Pavimenti

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Scale

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Arredi interni

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Decorazioni

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Stato attuale:

Dal punto di vista naturale lo stato di conservazione è discreto, nonostante schianti di alberi vicino al sentiero e alcune palizzate marce. Non è invece rimasto quasi nulla dello sfarzoso stabilimento, se non i pavimenti dei vecchi edifici, poche vasche in pietra, un vecchio deposito davanti allo spiazzo erboso, ponticelli e muretti in sasso e tracce di un pozzo.

Restauri e compromissioni
significative:

Nel 1997 è stato oggetto di un ripristino naturalistico con posizionamento di pannelli descrittivi.

Categoria/parole chiave

Fonti sorgive / Acque termali

Fonti:

Edite

Archivi:

Biblioteca storica cadorina
Archivio della Magnifica Comunità di Cadore
www.archeoauronzo.com

Bibliografia:

G. Ciani, Storia del popolo cadorino, 1856 rit. Treviso, 1940
M.S. - A. Guzzon, Cadore. Architettura e Arte, Padova, 2008
A. Ronzon, Dal Pelmo al Peralba, Annuario storico cadorino, con una piccola guida illustrata di Gogna, i suoi bagni, i suoi dintorni e indicatore cadorino, Lodi,1896
G. Secco, La Piave, Cornuda, 1990
C. Vecellio, Habiti antichi et moderni, Venezia, 1590

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Sorgenti già ricordate da Cesare Vecellio alla fine del XVI secolo per “il bagno d’acque sulfuree”, furono sfruttate ampiamente per le loro qualità salutifere solo alla fine del XIX secolo, sebbene la concessione delle acque a scopo terapeutico fosse stata assegnata già nel 1671 a un certo Giacomo Da Ronco di Vigo e poi nel 1782 al medico di Pieve di Cadore, Agostino Sampieri.
Per iniziativa privata di Bortolo Larese nacque nel 1873 un primo stabilimento in legno con “bagni di prima classe” e “bagni di seconda classe” e migliaia di fruitori. L’età dell’oro della zona termale fu però il 1888 quando altri imprenditori cadorini (Angelo Barnabò e Giovanni Cattaruzza) eressero un vero e proprio stabilimento con 24 camerini da bagno, vasche in pietra e legno e 30 camere da letto al primo piano, nonché ristorante, sala con pianoforte, servizi di vetture, medico, giornali e guide.
L’acqua – sotto forma di bagni caldi o docce - di tipo sulfureo magnesiaca era utilizzata contro “le affezioni catarrali delle mucose gastro-intestinali e genito-urinarie, nelle nevralgie e in particolare nei reumatismi muscolari e articolari”.
Fu meta prediletta di villeggianti – compresa la Regina Margherita di Savoia -  e cadorini borghesi che lo frequentarono da luglio a settembre fino al declino avvenuto con la prima guerra mondiale e con il passare di moda del turismo termale.
Ora è possibile individuare, nel bosco misto, ricco di pini, abeti e ippocastani, resti di vasche termali in pietra, rivoli che emanano il tipico odore di uova marce e alcune polle d’acqua – ferruginosa e magnesiaca-sulfurea - scampate alla distruzione delle piene del vicino torrente Ansiei.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Le acque sulfuree si trovano a 5 km. dal centro di Auronzo, in zona riparata, sulla sponda sinistra del torrente Ansiei che, dopo pochi metri in località Tre Ponti, si immette nel Piave.  Proprio questo luogo - come ricorda il cippo, posto a lato della strada – fu famoso teatro, nel 1866, della difesa cadorina, quando le bande armate e i popolani arrestarono l’invasore nemico.
Gli stabilimenti si trovavano in uno spiazzo aperto, circondato da giardini e viale d’accesso, ora ricoperto da boscaglia e transitabile tramite sentieri attrezzati. Sulla collina, prima di scender verso le sorgenti, si incontra la chiesetta di Santa Maria Assunta costruita nel 1904-1905 a servizio della zona termale.
Il bosco di Gogna fu tagliato a raso nel 1918 dagli Austriaci per rifare il ponte della ferrovia sull’Ardo a Belluno e quello a Borgo Piave.
Secondo la tradizione l’antica popolazione degli Euganei fondò a Gogna la città detta Euganea o Agonia. La località di Gogna, da sempre importante luogo di passaggio e dove pare ci fosse anche un castello, è stata anche oggetto di ritrovamenti archeologici recenti a cura di alcuni membri del Gruppo Archeologico Cadorino e antichi, come ricorda lo stesso Cesare Vecellio nell’edizione del 1590 degli “Habiti antichi et moderni”, che scrisse di aver tenuto tra le mani un piccolo cavallo di bronzo trovato da un contadino a Gogna.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

A poche centinaia di metri il fiume Ansiei, proveniente da Auronzo, si immette nel Piave, proveniente dalla vallata del Comelico: affacciandosi dal ponte si gode di un suggestivo panorama sulla forra scavata dal fiume.
Una strada sulla destra orografica del Piave collega Cima Gogna con Lozzo di Cadore, passando per il Santuario della Madonna di Loreto, sul tracciato della strada romana dove è ancora in parte visibile l’antico selciato.
In località Cimagogna, ora zona industriale, è possibile trovare Ristoranti, Bar Bianco con prodotti tipici della montagna bellunese e spacci di occhiali.
Le fonti antiche citano – in Cadore - altre acque curative anche a Lagole di Calalzo, a Venas, a Borca, in Valgrande di Padola e a Campo di Cortina d’Ampezzo. Acque di simile tipologia sono note anche nell’Alto Agordino.

Commenti/note

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Compilatore della scheda

Letizia Lonzi / Lionello Puppi