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Sito n. Descrizione Località file PDF
91 Bosco del Cansiglio Tambre - Prealpi Orientali  
Siti Etnografici (SE) - Siti Interesse Naturalistico (SIN) (vedi scheda n. 47)  
 
Immagini del Bosco del Cansiglio. Foto: Panoramio.   Bosco del Cansiglio, particolare della faggeta. Foto: Panoramio.

  • Dati identificativi
  • Estensione
  • Qualità
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

Bosco del Cansiglio

Tipo sito:

L’altopiano del Cansiglio è costituito da rocce sedimentarie di origine marina ed è modellato dall’effetto del carsismo. Ad ovest è limitato dalla Val Lapisina e dal fiume Meschio, a nord dal bacino dell’Alpago tramite il solco del torrente Runal, ad est si raccorda al Massiccio del Monte Cavallo, a sud-est e a sud dalla pianura veneta e friulana.

Localizzazione (Comune, Prov):

Il bosco del Cansiglio è posto a cavallo delle provincie di Treviso, Belluno e Pordenone, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1763162 - Y: 5108684

Anno di realizzazione:

Non c’è ad oggi un vero e proprio parco del Cansiglio. Da anni se ne parla ma non è ancora stato istituito anche se c’è una proposta di legge per un Parco Interregionale veneto-friulano che unifichi l'amministrazione del territorio demaniale delle due regioni alle altre aree protette delle Dolomiti.

Responsabile per la gestione:

I boschi della foresta sono per la maggior parte (4000 ettari circa) demanio della Regione Veneto così come le Riserve di Piaie Longhe Millifret e Pian di Landro; quelle di Croseraz Valbona, Pian delle Stele e Col Piova sono demanio della Regione Friuli. Resta statale la Riserva Pian Parrocchia-Campo di Mezzo.

Ente di riferimento:

Il territorio, essendo molto esteso e ricadendo in due regioni e tre provincie diverse è attualmente amministrato dall’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, da Veneto Agricoltura e dall’Azienda dei Parchi e delle Foreste regionali del Friuli Venezia Giulia. Inoltre il territorio è amministrato anche da tutti i comuni sui quali è compresa una parte del bosco.

Destinazione originaria:

Già dal XVI secolo la Serenissima Repubblica di Venezia avviò un programma di sistemazione e di assestamento forestale che prevedeva un regolare sfruttamento. Nel 1548 Venezia pose la foresta sotto il suo diretto controllo per sfruttarne l’enorme quantità di faggi di cui era costituita per costruire i remi delle imbarcazioni. Dalla caduta della Repubblica al 1866, anno dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia, la foresta passò sotto i governi Francese e Austriaco per poi divenire di proprietà “inalienabile dello stato” Italiano.

Destinazione attuale:

Oggi il bosco del Cansiglio è prima di tutto una delle aree verdi più estese e compatte delle Alpi Orientali e le attività che si sono sviluppate maggiormente sono divise in tre settori: turistico, lattiero caseario, forestale.

Accessibilità:

I principali accessi all'altopiano sono: a sud attraverso la valle della Crosetta che si accede da Vittorio Veneto(TV) e a nord dalla valle del Campon nella zona dell'Alpago (BL).

Contatto per la visita:

Libera per quanto riguarda l’altopiano. Ci sono inoltre da visitare il Museo Ecologico, gestito dal Corpo Forestale dello Stato, Il Giardino Botanico Alpino e il piccolo ma caratteristico Museo Etnografico. Per tutte le informazioni necessarie, controllare gli orari di apertura e l’accessibilità collegarsi al sito www.cansiglio.it . Per chi volesse usufruire di visite guidate o particolari escursioni contattare il numero per le  prenotazioni presso la segreteria del CEN “Vallorch” dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 al 334-3458496 oppure al Centro Forestale “Pian Cansiglio” tel. 0438/581757.

Superficie del sito

Il Bosco del Cansiglio conta 6500 ettari circa dei quali 1555 ettari ricadenti nei confini della Regione Friuli-Venezia Giulia, 3931 ettari di pertinenza della Regione Veneto, mentre i restanti 1086 ettari costituiti da Riserve Naturali sono rimasti Demanio dello Stato.

Tecnica Muraria

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Solai

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Coperture

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Qualità delle acque

Nel Cansiglio non ci sono attualmente corsi d’acqua veri e propri. Si possono formare dei ruscelli o rari torrentelli dopo forti temporali e nel periodo del disgelo, che convogliano le acque superficiali. Queste scompaiono presto in inghiottitoi dalle dimensioni e forme assai variabili. Interessante il fenomeno delle “lame” cioè delle doline che intasate da detriti e limo sono diventate impermeabili e costituiscono delle pozze stagnanti e permanenti preziose per l’abbeveraggio della fauna e per l’alpeggio dei bovini.

Coperture vegetali

La vegetazione che copre sia la parte interna del catino che i versanti esterni deriva da una interazione fra vegetazione naturale climatica e l’azione antropica che nel tempo è stata migliorativa o distruttiva a seconda dei momenti o delle situazioni storiche. Predomina soprattutto la faggeta, endemica, ma sono presenti ampiamente specie non endemiche, come le aghifoglie (soprattutto abete rosso). Le particolarità climatiche della conca, inoltre, fanno sì che la distribuzione delle specie vegetali sia invertita.

Stato attuale:

Il bosco è ben conservato e ben mantenuto grazie all’opera di continuo monitoraggio che viene fatta per cercare di conservare questo splendido territorio

Restauri e compromissioni
significative:

Il dominio Veneziano portò un certo cambiamento all’interno del territorio del Cansiglio e quindi anche una diversa percezione, uso e valorizzazione del bosco. Nel corso degli anni quando la Repubblica perse l’iniziale interesse e negli anni prima del passaggio al Regno d’Italia, come proprietà demaniale, il bosco decadde perché del tutto indifeso e preda di abusi e sciacallaggi.

Categoria/parole chiave

Fenomeno del Carsismo / Foresta / Escursioni e paesaggi scenici

Fonti:

Edite

Archivi:

Biblioteca comunale di Castelfranco Veneto
Biblioteca civica di Belluno

Bibliografia:

AA.VV., Il Piave, Cierre, Verona, 2000
M. De Nale, Cansiglio “Terra Cimbra”, Tipografia Piave, Belluno 1995
A. Lazzarini, La Trasformazione di un bosco, ISBREC, Belluno 2006
G. Spada, V. Toniello, Il Cansiglio, Tamari Montagna Edizioni, Maserà di Padova, 1988
www.cansiglio.it

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Dall’alto il Cansiglio ha la forma di un quadrilatero allungato, con un’ampia conca centrale la cui altitudine media si aggira attorno ai 1000 metri circa. Attorno si sviluppano delle dorsali leggermente più elevate come a ovest e a sud-ovest in corrispondenza del Monte Millifret (1577 metri) e il Pizzoc (1565 metri). A sud e sud-est ci sono altre dorsali che si aggirano intorno ai 1350-1400 metri con quota massima al Monte Criseraz (1694 metri). Il bacino è occupato per la maggior parte da una depressione pianeggiante detta Pain Cansiglio. Tutta la morfologia dell’Altopiano è caratterizzata dal fenomeno del carsismo. Il clima è temperato, con escursioni termiche da 29° a -20°, l'umidità è elevata per le abbondanti precipitazioni, spesso nella conca è presente la nebbia, l'inversione termica è rilevante con venti gelidi provenienti dalle cime più alte. Sono certamente i boschi l'attrattiva principale dell'altipiano. La grande foresta è costituita sopratutto da faggete pure, o miste ad abeti bianchi, più sporadici gli abeti rossi, i larici, le betulle. Rododendri, mirtilli, caprifogli, sorbi, sambuchi sono alcune tra le specie che costituiscono il sottobosco. Tra gli animali che sicuramente possono colpire c’è il Cervo, il più grande cervide italiano che grazie all’ambiente favorevole e al divieto di caccia (esteso a tutto il Cansiglio) ha trovato il luogo ideale per proliferare. Tra i mammiferi il più presente è comunque il capriolo inoltre si possono incontrare anche volpi, puzzole, faine, donnole e tassi, scoiattoli, moscardini, lepri alpine e comuni. Ci sono anche degli esemplari di Gallo Cedrone il tetranoide caro e reso famoso dalla penna di Rigoni Stern che di un altro Altipiano ha sapientemente narrato gli aspetti naturalistici. Si possono contare molte altre specie anche rare come il Picchio Verde e le Civette nane.

Descrizione del contesto
di riferimento:

La Foresta del Cansiglio è un tipico esempio di territorio a fini multipli. Oggigiorno in una moderna visione multifunzionale del ruolo delle risorse naturali l’armonizzazione e la conseguente valorizzazione di un territorio passano attraverso la compenetrazione di diversi funzionalità come l’educazione ambientale abbinata ad una cosciente fruizione turistico-ricreativa che tenda verso la conservazione degli aspetti naturalistici e storico-culturali per proteggere il suolo e i versanti dall’erosione (date le caratteristiche geomorfologiche della foresta). Per far si che tutto questo funzioni e che il territorio sia “vivo” la produzione di legname da opera, di legna da ardere e di prodotti del settore agricolo-zootecnico possono innalzare l’aspetto produttivo che ricade positivamente sugli abitanti del luogo.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Nel bosco del Cansiglio le strade percorribili con automezzi sono limitate alla statale 422, alla strada che sale in località "Ponte di Val Cappella" al Monte Pizzoc e a qualche breve stradina che si dirama da Pian Cansiglio. Quasi tutte le altre sono chiuse da sbarre ed è vietato percorrerle con mezzi motorizzati. Per questo è il luogo ideale per compiere delle passeggiate o per fare escursioni in bicicletta in un ambiente bellissimo a contatto con la natura grazie anche ai molti e ben segnalati sentieri. Inoltre c’è l’opportunità di visitare il Giardino Botanico Alpino aperto da maggio a settembre e a Pian Osteria si può visitare il Museo etnografico che documenta il periodo veneziano, la presenza Cimbra e descrive le attività economiche dell’Altopiano. Per i mesi invernali la particolare conformazione del luogo permette di praticare lo sci di fondo.

Commenti/note

Da segnalare che sul Pian del Cansiglio è ancora presente una piccola comunità Cimbra che fa parte della stessa stirpe di quella dell’Altopiano di Asiago poiché si pensa che provenga dal villaggio di Roana (VI). In Cansiglio sono presenti tre rifugi per chi voglia compiere delle escursioni più lunghe. Infine essendo un’area da salvaguardare è bene non interferire con l’ambiente circostante recando danni, sporcizia o altro.

Compilatore della scheda

Francesco Visentin / Francesco Vallerani