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Sito n. Descrizione Località file PDF
95 Confluenza Cordevole-Piave e zona di Maserot Maserot  
Siti Interesse Naturalistico (SIN) (vedi scheda n. 66)  
   
  Veduta della confluenza Cordevole-Piave e zona di Maserot (Sedico, Santa Giustina Bellunese, Mel). Fonte Wikipedia, google earth.  

  • Dati identificativi
  • Estensione sito
  • Qualità e valori
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

Confluenza Cordevole-Piave e zona di Maserot (Sedico, Santa Giustina Bellunese, Mel)

Tipo sito:

Nell’area tra Sedico, Santa Giustina e Mel il torrente Cordevole, uno dei principali affluenti del Piave, si immette tramite una confluenza su un letto di ghiaia nel Piave. Il torrente Cordevole, poco dopo aver ricevuto le acque del Mis, un altro torrente le cui portate sono notevoli grazie ai rilasci del lago omonimo, va ad immettere le sue acque in una zona pianeggiante dove l’incrocio tra i due importanti alvei della Valbelluna  aumenta di ampiezza. Si tratta di un ambiente fluviale ripariale costituito da alluvioni aride di notevole pregio naturalistico, esso comprende qualche area umida e fasce di bosco golenale. I Maserot sono delle formazioni geomorfologiche ghiaiose, derivate dal trasporto di materiale grossolano dai fiumi che transitano nell’area. La caratteristica di questi terreni condiziona poi la successione della vegetazione, che quindi rimane per lo più di tipologia ripariale.
Questa zona è d’importante valore ambientale, infatti la qualità delle acque è molto buona e questo permette la vita di molti pesci e animali e di interi ecosistemi che su queste rive trovano l’habitat ideale. La confluenza tra i due fiumi crea un’ampia area ghiaiosa e umida dove vivono tra gli altri molte specie di uccelli ed alcune piante non troppo comuni che creano un biotopo di sicuro interesse.

Localizzazione (Comune, Prov):

Tra Sedico, Santa Giustina Bellunese, Mel , BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1738115 - Y: 5106681 

Anno di realizzazione:

L’area fa parte del Sito di interesse comunitario (SIC)  IT3230088  Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba istituito nel 2006.

Responsabile per la gestione:

Regione Veneto

Istituto di riferimento:

Provincia di Belluno, comuni di  Santa Giustina,  Sedico  e Mel.

Destinazione originaria:

Area di pertinenza fluviale del Demanio Idrico, appartiene allo Stato sin dalla seconda metà dell'ottocento.

Destinazione attuale:

Fa parte del Sito di interesse comunitario (SIC)  IT3230088  Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba;
Vincolo paesaggistico per la presenza del fiume Piave e per la presenza del bosco secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 41/2004;
L’ambito fluviale del Medio Corso del Piave è classificato anche ambito naturalistico di livello regionale ai sensi dell’art. 19 delle NTA del PTRC;
Il biotopo è individuato tra le aree di tutela del Piano Territoriale Provinciale adottato (biotopi e zone umide).

Accessibilità:

Dall’uscita autostradale dell’ A27 presso Ponte delle Alpi, bisogna proseguire fino Belluno. Da lì superato il capoluogo si procede lungo la SS50 fino Sedico. Tra Sedico, Santa Giustina Bellunese, Mel si incontra la confluenza tra il Piave e il Cordevole di facile individuazione poiché molto visibile.

Contatto per la visita:

Libero accesso.

Superficie

70 ettari

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Qualità delle acque

Lungo il corso del Fiume Piave all’incrocio col fiume Cordevole si riscontra una buona qualità delle acque, molte zone per la pesca no kill e di riposo biologico e accrescimento dove vige invece divieto di pesca.

Valori ambientali e
paesaggistici

La vasta confluenza tra i due fiumi è un biotopo di grande interesse ambientale, numerose specie vegetali e animali vi trova riparo e il suggestivo scenario delle dolomiti completa le valenze paesaggistiche.
Trattando la vegetazione, si osserva come nelle zone più aride vi sono specie assai poco frequenti come Orchide cimicina (Orchis coriophora), Astragalo falsa-lupinella (Astragalus onobrychis), Lupinella dei colli (Onobrychis arenaria), Euforbia della Carnia (Euphorbia triflora) e Citiso strisciante (Cytisus pseudoprocumbens). Sono inoltre presenti lembi di bosco golenare con Pioppo nero (Populus nigra), Frassino maggiore (Fraxinus excelsior), Olivello spinosa (Hippophae rhamnoides) e vari arbusti. Parlando di associazioni forestali, la foresta ripariale è ben rappresentata dagli habitat di interesse comunitario in cui si evidenziano formazioni con prevalenza di salice bianco, ontano nero e pioppo, al quale si associa la foresta riparia mista ove sono più frequenti ontani, olmi e frassini nelle zone più lontane dai corsi d’acqua.
Data la caratterizzazione umida del luogo nelle popolazioni animali dominano uccelli e anfibi. Tra gli anfibi certamente presente è la Raganella italica (Hyla intermedia).
Per quel che riguarda gli uccelli che frequentano l’area, si ricordano vari Passeriformi di bosco e nelle zone aperte è possibile sentire l’Allodola (Alauda arvensis). Lungo il greto del fiume sono caratteristici Corriere piccolo (Charadrius dubius), Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos) e soprattutto Sterna comune (Sterna hirundo). Importanti alcune presenze di uccelli di passo come Culbianco (Oenanthe oenanthe) e Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros).
I mammiferi più comuni appartengono alle specie Lepre comune (Lepus europaeus) e Capriolo (Capreolus capreolus).
Nell'ambito individuato sono state censite 84 specie di vertebrati tra cui alcune di notevole importanza, legate alle acque dolci e ormai ridotte nei circostanti territori Bellunesi. A riprova della grande importanza di questa zona umida, rimane la possibilità di rinvenire ancora la lontra.

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Stato attuale:

Buono

Restauri e compromissioni
significative:

Nessuna

Vulnerabilità:

Regimazione delle acque, cambi colturali, urbanizzazione e infrastrutturazione graduale.

Categoria/parole chiave

Zone umide e praterie / habitat rocciosi / foresta ripariale /ecosistemi acquatici.

Fonti:

Ministero dell’ambiente e delle tutela del territorio / Provincia di Belluno
 “Servizio Caccia e Pesca e Risorse Idriche” / Regione Veneto.

Archivi:

Biblioteca Civica di Belluno e Santa Giustina, Fondazione Giovanni Angelini Centro Studi sulla Montagna.

Bibliografia:

Formulario standard Rete Natura 2000 scheda IT 3230088 Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba;
Relazione annuale sulla qualità delle acque in provincia di Belluno, rapporto sullo stato dell’ambiente provincia di Belluno, pubblicazioni  ARPAV;
Censimento delle aree naturali “minori” della regione Veneto, ARPAV;
Lasen C., Argenti C., - Piano Territoriale Provinciale della Provincia di Belluno: Progetto Biotopi;
Sito comune Sedico,  www.comune.sedico.bl.it;
Sito comune Mel,  www.comune.mel.bl.it.

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Zona caratterizzata da alluvioni ghiaiose del fiume Piave e del Torrente Cordevole. Quest’ultimo rappresenta un tipico torrente alpino a forte pendenza con tendenza a fenomeni di erosione del fondo.
Questo torrente presenta frequentemente una morfologia d’alveo a gradinata. Il salto è costituito da una serie di massi che formano un gradino. L’eterogeneità granulometrica del sedimento e la pendenza sono i fattori che condizionano in modo prioritario lo sviluppo della morfologia a gradinata. La deposizione di sedimenti ha creato questo ambiente particolare sul quale persistono associazioni ripariali ed ecosistemi tipici che danno vita alle rive boscate del fiume Piave con zone umide su un deposito alluvionale ghiaioso.

Descrizione del contesto
di riferimento:

La confluenza è situata in Valbelluna, un'ampia vallata della provincia di Belluno, corrispondente al tratto della valle del Piave compreso tra le prealpi Bellunesi da una parte e le Dolomiti  meridionali dall'altra.
A nord della Valbelluna inizia il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, che viene solcato trasversalmente dalla valle scavata dal Cordevole.
I Maserot fanno parte di una ben più ampia area SIC che si estende sul corso del Piave fino a Pederobba. Quest’area del Piave è protetta per le sue valenze ambientali ed esistono inoltre forti connessione con altri siti tutelati dalle direttive europee come il lago di Busche, il Vincheto di Cellarda o la città degli aironi, solo per citarne alcune.
Esiste quindi un grande corridoio ecologico sul letto del Piave, che grazie ai molti ambienti e ai diversi habitat che si vengono a creare fornisce un supporto notevole alla tutela della biodiversità dell’intera provincia. Vista l’imponenza di tale aree è evidente quanto i Maserot contribuiscano alla connessione e alla salvaguardia di nicchie ecologiche.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Il comune di Sedico si estende tra il fiume Piave a Sud, il torrente Cordevole ad Ovest, i Monti del Sole ed il Gruppo dello Schiara a Nord, ed il torrente Gresal ad Est. In questa località vi sono numerose chiese ed attrattive architettoniche tra cui un castello molto antico. Mel invece è un comune di 6.272 abitanti che conserva uno dei più interessanti centri storici della provincia, di sicuro interesse per i visitatori.
Il Comune di Santa Giustina è caratterizzato dalla presenza di alcune rogge che solcano il territorio e che per lungo tempo hanno alimentato una fiorente attività artigianale attraverso una serie di mulini ad acqua che si possono ancora ammirare. Tra i monumenti di maggior interesse citiamo il castello di Zumelle, nei pressi di Mel, castelnuovo, nei pressi di Quero, il castello di Lusa, ad Arson presso Feltre, la basilica Santuario dei Santi Vittore e Corona, presso Feltre e il santuario del Nevegal, presso Belluno.
Da considerare come interessante alternativa turistica è la vicinanza con moltissime zone di pregio ambientale quali la zona del  Vincheto di Cellarda, il lago di Busche, nonché il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Per questo motivo, molteplici possono essere le attività escursionistiche o sportive che si possono realizzare nell’area. Si ritrovano inoltre molti prodotti tipici nella zona, da salumi a prodotti del settore lattiero caseario tipici di queste aree. Ricca infine anche l’offerta invernale nei comprensori della zona.

Commenti/note

È possibile migliorare la fruibilità dell’area per i visitatori

Compilatore della scheda

Mauro Nicoletti / Michele Cassol / Marco Abordi