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Sito n. Descrizione Località file PDF
108 Cascata delle Comelle Canale d'Agordo  
Siti Interesse Naturalistico (SIN) (vedi scheda n. 37)  
 
Veduta della Cascata della Comelle (Fonte: www.infodolomiti.it)

   

  • Dati identificativi
  • Estensione sito
  • Qualità e valori
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

Cascata della Comelle

Tipo sito:

La cascata principale è formata dal Torrente Liera o Rio delle Comelle all’uscita dell’orrido delle Comelle nell'Alta Val Gares a quota 1509 m. L'altezza della cascata, oggi di 70 metri, in passato era maggiore, (82 metri) si è ridotta a causa di una grossa frana che ne ha ingombrato il fondo. La cascata delle Comelle trae origine dalla combinazione di alcuni fattori geomorfologici: il restringimento della valle delle Comelle al suo sbocco determina lo scorrimento del corso d'acqua in uno stretto orrido nel tratto subito a monte del salto principale; l'acqua esce sul bordo superiore della parete rocciosa con un esile fiotto e subito si polverizza provocando un effetto spettacolare. Lungo il ripido sentiero di salita è visibile anche un salto secondario alto circa 20 m chiamato "Cascata picola" o "Cascata de mez".

Localizzazione (Comune, Prov):

Comune di Canale d’Agordo, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1721123 - Y: 5131727 

Anno di
realizzazione/istituzione:

- Sito di antica formazione geomorfologica.
- Fa parte del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) nonché Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT3230043 Pale di San Martino–Focobon–Pape–San Lucano–Agner– Croda Grande istituito nel 2003.

Responsabile per la gestione:

Provincia di Belluno, Canale d’Agordo

Istituto di riferimento:

Provincia di Belluno, Canale d’Agordo

Destinazione originaria:

Area di pertinenza del demanio idrico

Destinazione attuale:

- Biotopo lago di Gares e Comelle, riconosciuto sia dal Piano territoriale regionale che dai piani locali.
- Vincolo paesaggistico della Valle di Gares ai sensi della Legge 1497/1939 ora Decreto Legislativo 41/2004
- Vincolo paesaggistico per la presenza del torrente Liera o Rio delle Comelle, del Biotopo di Gares, per la presenza di un’altitudine superiore ai 1600 metri e  per la presenza del bosco;
- L’area è individuata come ambito naturalistico di livello regionale ai sensi dell’art. 19 delle NTA del PTRC;
- Area di tutela paesaggistica "Valli di Gares e San Lucano" di interesse regionale ai fini dell'istituzione di un parco o riserva a competenza degli enti locali come previsto dal P.T.R.C;
- Rientra in parte nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) nonché Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT3230043 Pale di San Martino–Focobon–Pape–San Lucano–Agner– Croda Grande.

Accessibilità:

Uscendo dalla autostrada A27, dirigendosi verso Belluno si supera il capoluogo e ci si dirige verso Agordo lungo la SR203. Dalla statale Agordina giunti a Cencenighe Agordino si svolta a sinistra verso Falcade e si arriva al bellissimo paese di Canale d'Agordo; li si trovano le indicazioni per avviarsi alle cascate, il sentiero è poco impegnativo e richiede un po’ di allenamento.

Contatto per la visita:

Libero accesso.

Superficie

Puntuale corrispondente alla caduta della cascata

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Qualità delle acque

Il torrente Liera è un fiume di notevole interesse per la pesca in cui però in alcuni tratti vi è divieto di pesca dettato dal riposo biologico e dalla necessità di accrescimento dell’ittofauna.
La qualità delle acque è buona e vi sono numerose piccole cascatelle che creano un paesaggio molto interessante.

Valori ambientali e paesaggistici

La testata della Valle di Gares è un tipico esempio di modellazione glaciale su calcari e dolomiti di piattaforma, appartenenti al Trias Superiore Medio. Lungo tutto il percorso di accesso alla cascata è possibile vedere la caratteristica forma a ferro di cavallo e i gradoni con cui si innalzano i versanti. Questa forma, peraltro caratteristica di molte valli alpine, si è evoluta grazie all'azione erosiva di possenti lingue di ghiaccio che, dal grande bacino di accumulazione costituito dall'Altipiano delle Pale di San Martino, scendevano lungo la valle. L'incisione principale (oggi rappresentata dalla Valle delle Comelle sul cui fondo scorre il corso d'acqua che da origine alla cascata principale) rappresenta la linea di minor resistenza dove i processi erosivi si sono sviluppati più rapidamente formando l'attuale impluvio.
Lungo il versante esposto si trova la vegetazione pioniera di ambienti ad alta pendenza. Si caratterizzano piante amanti dell’umidità (igrofile) come le briofite o i licheni. La scarsità di luce è un altro fattore che frena molto la successione di piante complesse in queste zone. Si trovano comunque esemplari interessanti adattati alla vita su queste rupi.
Differente è la situazione sul laghetto che si forma ai piedi della cascata, dove sono presenti anche ambienti di forra, ricchi di Acero di monte (Acer pseudoplatanus). Tra i Salici si segnalano Salice rosso (Salix purpurea), Salice da ceste (Salix triandra), Salice di Mielichhofer (Salix mielichhoferi), Salice nero (Salix nigricans), Salice di Waldstein (Salix waldsteiniana). Significativa la presenza di una piccola formazione di Abete rosso (Picea excelsa), quasi pura, accompagnata da Faggio (Fagus sylvatica). Nelle aree circostanti dominano formazioni di conifere a Larice comune (Larix decidua), con Abete rosso (Picea excelsa).
Altri aspetti floristici da segnalare sono la presenza di Felce penna di struzzo (Matteuccia struthiopteris), Cortusa di Matthioli (Cortusa matthioli), Primula maggiore (Primula elatior), Ribes alpino (Ribes alpinum), Polmonaria della Vallarsa (Pulmonaria vallarsae). Vi è inoltre un prato pingue in gran parte ancora soggetto a sfalcio.
La fauna è quella caratteristica dei corsi d’acqua alpini, si è osservata, tra gli anfibi, la Salamandra pezzata (Salamandra salamandra), tra gli uccelli, Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), e la Ballerina gialla (Motacilla cinerea).
I pesci sono presenti principalmente con la Trota fario (Salmo trutta trutta).

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Stato attuale:

Molto Buono

Restauri e compromissioni
significative:

Non vi sono al momento compromissioni significative

Vulnerabilità:

Possibili pressioni da turismo eccessivo

Categoria/parole chiave

Ecosistema fluviale /Cascate / Biotopo /Vegetazione pioniera

Fonti:

Provincia di Belluno / Regione Veneto

Archivi:

Biblioteca Civica di Belluno, Fondazione Giovanni Angelini Centro Studi sulla Montagna.

Bibliografia:

Censimento delle aree naturali minori in Veneto, ARPAV 2003;
PTRC, Regione Veneto;
Formulario Standard IT3230043 Pale di San Martino–Focobon–Pape–San Lucano–Agner– Croda Grande;
Piano d’area delle valli del Biois e di Gares;
Fontanive G., 1996 - Escursioni in Alto Agordino, - CIERRE edizioni;
Sito provincia di Belluno, www.provincia.belluno.it;
Sito Falcade turismo,  www.falcadedolomiti.it;
Sito  www.infodolomiti.it.

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Nell’area domina la presenza di cascatelle, che sgorgano da ambienti rupestri, l’ambiente è estremamente variabile, si passa infatti da ripidi pendii a valli pianeggianti e conseguentemente anche la vegetazione e la fauna è soggetta a tali cambiamenti.
Questa zona risulta comunque coperta da un interessante vegetazione ma soprattutto è dotata di una fauna notevole come ad esempio diversi anfibi, micromammiferi e uccelli. Il rumore della caduta dell’acqua, la conformazione geomorfologica creano uno spettacolo naturale e sono indubbiamente il valore paesaggistico più grande dell’area.

Descrizione del contesto
di riferimento:

La Val di Gares, il contesto in cui si inserisce la cascata, è una valle chiusa, che trova la sua imboccatura dall’abitato di Canale d’Agordo, e che prende il nome dall’omonimo villaggio che si trova proprio al termine di essa, quando imponenti montagne sbarrano qualunque via carrozzabile, lasciando il posto a sentieri naturalistici di indubbia bellezza e fascino. La valle si snoda stretta per circa 8 km, lungo la piccola strada comunale. Di notevole interesse è anche la Valle del Biòis, che si estende, per 20 km, dal Passo di San Pellegrino fino a Cencenighe Agordino dove confluisce nella Val Cordevole.
La varietà di ambienti (boschi, zone umide, prati pendii scoscesi), consente a diverse specie di uccelli di vivere nell'area, ma anche numerosi mammiferi, tra cui  caprioli, e anfibi caratterizzano tutta l’area, rendendone il paesaggio ancora più interessante.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Il centro abitato di Canale d’Agordo si colloca a sud del torrente Biois, nella omonima valle e all'imboccatura della Valle di Garés, circondato da importanti vette dolomitiche. Nel paese in quanto città natale di papa Luciani, si trova l’omonimo museo che narra la vita del pontefice. Molti altri palazzi di interesse si ritrovano sia nel bel centro storico che nei borghi più isolati dove sorgono molti edifici religiosi come la chiesetta di Garés o di Carfon.
Falcade, l’altro centro abitato più consistente dell’area situato ad una moderata distanza è un caratteristico paese di montagna, appartenente all'ampia Valle del Biois. Nelle zona si trovano interessanti opere architettoniche tra cui lo studio museo "Augusto Murer" in località Molino, la chiesa parrocchiale della Madonna Immacolata, la chiesa monumentale della Beata Vergine a Caviola (1713), la chiesa parrocchiale di Caviola Pio X, la cappella militare F. Barbieri, che tra l’altro conserva immagini e reperti della Grande Guerra. A Vallada Agordina si trovano invece la chiesa monumentale di S. Simon (sec.XII) con affreschi di Paris Bordone la Chiesa di S. Rocco a Celat (1565) con affreschi di Lorenzo Pauletti.
A Cencenighe un’altra località nei paraggi si trova la Chiesa gotica di S.Antonio Abate e il centro turistico culturale Nof Filò. Nel Canale d’Agordo c’è la Casa natale di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, e la Chiesa Parrocchiale Arcipretale di San Giovanni Battista (sec. XIV). Tutta l’area è circondata da cime incontaminate, tra cui citiamo le importanti vette dolomitiche come: Focobon e Mulaz (del gruppo delle Pale di San Martino), Civetta, Pelmo, Cime d'Auta, Marmolada e Monzoni-Costabella.  Falcade, fa parte del consorzio impianti a fune Tre Valli (Falcade, San Pellegrino, Moena-Lusia) e del Dolomiti Superski. In tutta l’area vi sono numerosi sentieri naturalistici da percorrere e la possibilità di praticare molti sport sia invernali che estivi è molto ampia. Vi si trova inoltre una latteria sociale, prima cooperativa sociale in Italia, fondata nel 1872.

Commenti/note

La fauna presente merita una tutela elevata.

Compilatore della scheda

Mauro Nicoletti / Marco Abordi