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Sito n. Descrizione Località file PDF
109 Cascata del Pissandolo Comelico Superiore  
Siti Interesse Naturalistico (SIN) (vedi scheda n. 4)  
   

Vedute della  Cascata  del Pissandolo. Fonte: Google earth

 

  • Dati identificativi
  • Estensione sito
  • Qualità e valori
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

Cascata del Pissandolo

Tipo sito:

Il sito è caratterizzato principalmente dalla presenza altamente scenografica e di rilievo paesaggistico di una splendida cascata. La cascata del Pisssandolo è immersa nel suggestivo ambiente della foresta alpina circondata da ampie distese di foreste. Qui il torrente Padola si getta su un ripido pendio circondato da una notevole vegetazione che si spinge sui versanti inclinati e umidi del suo corso.
Un’ulteriore peculiarità di questo ambiente è la presenza di particolari biotopi a monte della cascata.
Si sviluppa infatti ai margini del torrente Padola un sistema di torbiere naturalisticamente molto importante per le specie che vi si possono trovare denominato Torbiere di Coltrondo. Qui al variare del ristagno d’acqua, si alternano e vivono molte specie  vegetali anche rare. Si possono incontrare esempi delle tre tipologie di torbiera: soligene, topogene ed ombrogene, denominate anche, rispettivamente, torbiere basse, intermedie ed alte. Nell’area è ricompreso anche il Laghetto dei Rospi. Il laghetto seppur di piccole dimensioni è un altro particolare biotopo, che fornisce l’habitat ideale per una moltitudine di anfibi e rettili.

Localizzazione (Comune, Prov):

Frazione di Ponte Pissandolo, comune di Comelico Superiore, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1763290 - Y: 5172534 

Anno di
realizzazione/istituzione:

Struttura geomorfologia di antica formazione

Responsabile per la gestione:

Provincia di Belluno, comune di Comelico Superiore

Istituto di riferimento:

Provincia di Belluno, comune di Comelico Superiore

Destinazione originaria:

Area di pertinenza del Demanio Idrico

Destinazione attuale:

- L’area fa parte del sito di interesse comunitario(SIC) Val Visdende - Monte Peralba - Quaterna'  del network di Rete Natura 2000
- L’area fa parte della zona a protezione speciale (ZPS) Dolomiti del Cadore e del Comelico del network di rete Natura 2000
- Vincolo paesaggistico per la presenza del torrente Padola, per la presenza del bosco, per la presenza del Laghetto dei Rospi per la presenza di un’altitudine superiore ai 1600 metri secondo quanto previsto dal  Decreto Legislativo 41/2004
- Le Dolomiti di Sesto, Auronzo, Comelico rientrano tra le aree di tutela paesaggistica a competenza provinciale ai sensi dell’art. 34 delle NTA del PTRC e  ambito naturalistico di livello regionale  ai sensi dell’art. 19 delle NTA del PTRC
- Il biotopo delle torbiere è individuato tra le aree di tutela del Piano Territoriale Provinciale adottato
- Zona con divieto di pesca per riposo biologico e accrescimento.

Accessibilità:

In macchina arrivando dall’autostrada A/27 Venezia Belluno all’uscita ci si dirige verso Pian di Vedoia  superando sulla SS 51 Di Alemagna, si procede poi per Pieve di Cadore, S. Stefano di Cadore da li si prende la SS52 e superata Padola ci si dirige verso Ponte Pissandolo, poco prima di arrivare si incontra la cascata visibile lungo la strada.

Contatto per la visita:

Libero accesso.

Superficie

Puntuale, limitata alla zona circostante la cascata

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Qualità delle acque

Il torrente Padola è divisibile in due classi di omogeneità distinte; la prima considera il tratto che va dalle sorgenti all’immissione del torrente Risena. La seconda prosegue lungo l’asta sino all’immissione del Padola nel fiume Piave. Nel primo tratto di torrente non si rilevano particolari fonti di pressione, nel secondo, invece, sono presenti  numerosi scarichi. Il secondo tratto del Padola è captato da impianti idroelettrici sino all’immissione del Rio Chiamora ed inoltre è presente uno scarico industriale. Secondo il piano di monitoraggio delle acque superficiali, il torrente risulta conforme per la vita dei salmonidi, soprattutto in questa prima parte dove la qualità delle acque è superiore.

Valori ambientali e paesaggistici

Il torrente Padola tuffandosi nella Cascata del Pissandolo rappresenta una delle attrazioni più significative dell’area capace di attrarre chiunque per il suo fascino. Allo stesso tempo però, a monte della cascata, il torrente genera dei biotopi di grande rilievo naturalistico. Considerando poi lo scenario creato dalle distese di foreste e dai molti habitat che circondano la zona, si può intuire il grande interesse paesaggistico e ambientale di quest’area. La componente forestale dei boschi circostanti la torbiere è caratterizzata dalla presenza di formazioni a dominanza di Abete rosso (Picea excelsa) dell'orizzonte subalpino.
Nei numerosi boschi del Comèlico merita di essere segnalata la presenza, talvolta cospicua, di due orchidee considerate piuttosto rare, la scarpetta della Madonna (Cypripedium calceolus) e (Listera cordata) che si sviluppa in genere su substrato di sfagni o altri muschi.
La notevole presenza di ambienti palustri a monte della cascata ma anche a valle seppur in modo minore favoriscono la presenza di anfibi come Rana montana (Rana temporaria), Tritone alpestre (Triturus alpestris) e Rospo comune (Bufo bufo), Salamandra alpina (Salamandra atra).
Le popolazioni di rettili sono costituite da Lucertola vivipara (Zootoca vivipara), Colubro liscio (Coronella austriaca), Marasso (Vipera berus), Orbettino (Anguis fragilis).
Gli uccelli sono soprattutto quelli legati alle Peccete circostanti le torbiere: Cincia bigia alpestre (Parus montanus), Cincia dal ciuffo (Parus cristatus), Cincia mora (Parus ater), Regolo (Regulus regulus), Rampichino alpestre (Certhia familiaris), Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula), Crociere (Loxia curvirostra), Passera scopaiola (Prunella modularis), Organetto (Carduelis flammea), Picchio nero (Dryocopus martius), Picchio rosso maggiore (Picoides major), Balestruccio (Delichon urbica), Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), Rondone maggiore (Apus melba), Gallo cedrone (Tetrao urogallus), Civetta nana (Glaucidium passerinum) e Civetta capogrosso (Aegolius funereus).
Tra i micromammiferi si segnalano: Arvicola rossastra (Clethrionomys glareolus), Topo selvatico a collo giallo (Apodemus flavicollis), Toporagno comune (Sorex araneus), Toporagno nano (Sorex minutus), Toporagno d’acqua (Neomys fodiens).
Si vuole sinteticamente accennare alle specie più interessanti che vivono nel territorio circostante la cascata, alcune delle quali di incomparabile pregio venatorio e naturalistico.
Gli ungulati sono ben rappresentati in ordine decrescente di presenza: dal camoscio, abitatore dei canaloni rocciosi e dei pascoli più alti; dal capriolo che abita un po’ dovunque dai pascoli al limite della vegetazione arborea ai punti più bassi della valle, sempre però protetto da formazioni arboree o arbustive abbastanza chiuse; dal cervo in espansione sia come numero che come distribuzione geografica. Si trova inoltre la lepre europea e la lepre alpina, tra i roditori si può ricordare lo scoiattolo, il ghiro e la marmotta.

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Stato attuale:

Il sito si presenta in buone condizioni

Restauri e compromissioni
significative:

Regimazione delle acque, scarichi, inquinamento dei fiumi, pesca eccessiva.

Vulnerabilità:

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Categoria/parole chiave

Cascata / Boschi ripariali / Biotopo / Anfibi, specie rare / Torbiere / Paesaggi scenici

Fonti:

Provincia di Belluno / Regione Veneto

Archivi:

Biblioteca Civica di Belluno, Fondazione Giovanni Angelini Centro Studi sulla Montagna.

Bibliografia:

ARPAV, Censimento delle aree naturali “minori” della regione Veneto
ARPAV, Rapporto sullo stato dell’ ambiente provincia di Belluno
C. Lasen, M. Cassol, Piano provinciale territoriale, progetto biotopi
Piano d’area transfrontaliero Comelico-Ost Tirol
Provincia di Belluno, Relazione annuale sulla qualità delle acque in provincia di Belluno
www.valcomelico.it
www.comelico.eu

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Il torrente Padola dopo aver superato degli interessantissimi biotopi, si tuffa nella cascata del Pissandolo. Il gran salto delle acque crea uno scenario di sicuro interesse paesaggistico che risalta nelle grandi distese di foreste circostanti.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Il comprensorio del Comelico è quell’angolo alpino situato nell'alta provincia di Belluno, compreso tra i boscosi monti della Carnia (Friuli Venia Giulia), le ampie vallate del Tirolo (Austria) e Sud Tirolo (BZ) e i chiari bastioni dolomitici del Cadore. Il territorio circostante per le sue valenze ambientali è compreso nel network di Rete Natura 2000. L’area è allo stesso tempo compresa nel sito di interesse comunitario (SIC) Val Visdende - Monte Peralba - Quaterna' che nella zona di protezione speciale (ZPS) Dolomiti del Cadore e del Comelico. Una ricca flora e fauna sono presenti in queste zone che sono soggette a tutela proprio per la grande quantità di forme di vita e ambienti che si possono trovare.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

La Val Comelico è dotata di ottimi impianti sciistici per tutti i tipi di sport invernali. Le possibilità estive sono ancor più varie, infatti sono molteplici gli itinerari e le escursioni che si possono effettuare in quest’area.
La via crucis di Padola, è uno dei più recenti percorsi realizzati a tema prettamente religioso e spirituale. C’e inoltre la possibilità di praticare pesca sportiva nelle aree non tutelate.
Tra i centri abitati segnaliamo gli interessanti e tradizionali centri di Comelico Superiore, un comune di 2.371 abitanti composto da quattro paesini: Padola, Dosoledo, Candide e Casamazzagno, oltre a tre borgate Sacco, Sega Digon e Sopalù le quali fanno da contorno ai centri principali. Nei dintorni sono ammirabili alcune chiese, come quella di S. Luca o di S. Leonardo e dei musei tra cui il Museo della Cultura Alpina Ladina del Comelico, il Museo Etnografico "La Stua", il museo delle tradizioni "La Fudina" e il museo Paleontologico. Si può visitare nelle vicinanze anche il Museo Etnografico Casa "Angiul Sai" a Costalta. Molteplici altre attività possono essere realizzate nei dintorni della Val Comelico molto interessante è la presenza della “stua”, sbarramento o diga artificiale che rendeva possibile la fluitazione del legname per gli antichi falegnami.  In quest’area si trovano molti siti di interesse turistico come le torbiere di Danta, o l’orrido dell’Acquatona un sito molto importante a livello naturalistico.

Commenti/note

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Compilatore della scheda

Mauro Nicoletti / Marco Abordi / Michele Cassol