| Sito n. | Descrizione | Località | file PDF | 
| 111 | Cascata di Fanes | Cortina d'Ampezzo | |
| Siti Interesse Naturalistico (SIN) | (vedi scheda n. 17) | ||
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| Veduta della Cascata di Fanes. Foto: www.magicoveneto.it | 
- Dati identificativi
 - Estensione sito
 - Qualità e valori
 - Stato di conservazione
 - Riferimenti
 - Descrizione
 
Nome del sito/manufatto  | 
              Cascata di Fanes  | 
            
Tipo sito:  | 
              L’area ricade nella Val di Fanes, un territorio molto ricco dal punto di vista ambientale. Il tratto dominante di quest’area è sicuramente la spettacolare imponenza delle montagne che la compongono. La cascata di Fanes ricade in una zona dove gli aspetti geologici, geomorfologici e idrologici di tipo dolomitico si impongono in tutta la loro ricchezza di forme. Qui le strutture derivanti da fenomeni tettonici si sovrappongono a paesaggi scavati dal movimento dei ghiacci e dall’erosione dell’acqua. Le rocce sono costituite in parte da dolomie e calcari, che formano grosse colate detritiche e pareti verticali talvolta molto sviluppate in altezza (molto idonee per il climbing), ed in parte da formazioni meno compatte, come le argille e le marne, sulle quali si adagiano versanti meno acclivi e generalmente coperti da foreste e pascoli.  | 
            
Localizzazione (Comune, Prov):  | 
              Comune di Cortina d’Ampezzo, BL, Italia  | 
            
Coordinate GIS:  | 
              Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1737734 - Y: 5165270  | 
            
Anno di   | 
              - Sito geomorfologico di antica formazione  | 
            
Responsabile per la gestione:  | 
              Regole d’Ampezzo / Regione Veneto / Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo  | 
            
Istituto di riferimento:  | 
              Provincia di Belluno, Comune di Cortina d’Ampezzo, Regole d’Ampezzo, Regione Veneto, Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo  | 
            
Destinazione originaria:  | 
              Area di pertinenza del demanio idrico  | 
            
Destinazione attuale:  | 
              - Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo  | 
            
Accessibilità:  | 
              Si arriva in macchina uscendo dall’A27 a Ponte delle Alpi, da lì si prosegue fino a Pieve di Cadore, poi si prosegue fino a Cortina lungo la SS51. L’auto può essere lasciata al parcheggio al Pian de Loa (1.364 m), che si trova pochi chilometri a nord-ovest da Cortina d'Ampezzo, sulla strada che porta a Dobbiaco ( 51). Qui si prende il sentiero (n. 10) che porta al Ponte Alto-Ponte Outo (1.460 m), precisamente alle cascate.  | 
            
Contatto per la visita:  | 
              Libero accesso.  | 
            
Superficie  | 
              La cascata ha un estensione puntuale, limitata alla caduta dell’acqua.  | 
            
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Qualità delle acque  | 
              La qualità delle acque è generalmente molto buona. Si segnala il carattere torrentizio e tumultuoso ricco di salti della maggior parte dei corsi d’acqua. L'effetto combinato del disgelo alle alte quote e della piovosità tardo-primaverile, fa sì che anche la portata idrica dei torrenti raggiunga il suo culmine verso l'inizio dell'estate ed è proprio questo il periodo migliore per ammirare laghi, sorgenti, torrenti e cascate nel loro più pieno splendore. Le acque della cascata possono essere gelate d’inverno e molto veloci in estate.  | 
            
Valori ambientali e paesaggistici  | 
              I valori paesaggistici principali di quest’area sono le ampie e diverse formazioni geologiche e geomorfologiche che si susseguono fornendo spettacoli mozzafiato. L’acqua ha scolpito questi territori e continua a farlo, la dolomia, è profondamente fratturata in più direzioni e spaccata in diversi blocchi. Attraverso queste linee verticali, nelle quali la roccia è frantumata fino in profondità e facilmente erodibile, la potenza erosiva dell'acqua sulla roccia incassante ha trovato strada agevole per penetrare ed approfondire il suo deflusso. L'enorme mole di detrito che viene gradualmente erosa e trasportata dalla corrente si deposita poi nelle vaste piane alluvionali di Pian de Lóa e di Fiames.   | 
            
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Stato attuale:  | 
              Molto Buono  | 
            
Restauri e compromissioni  | 
              Nessuna  | 
            
Vulnerabilità:  | 
              Un eccessivo turismo potrebbe portare dei rischi per il Parco  | 
            
Categoria/parole chiave  | 
              Cascate /Parco /Ecosistema fluviale  | 
            
Fonti:  | 
              Provincia di Belluno / Regione Veneto  | 
            
Archivi:  | 
              Biblioteca Civica di Belluno, Fondazione Giovanni Angelini Centro Studi sulla Montagna.  | 
            
Bibliografia:  | 
              ARPAV, Relazione annuale sulla qualità delle acque in provincia di Belluno   | 
            
Descrizione dell’opera/  | 
              Uno dei più bei monumenti naturali del Parco è certamente costituito dalle cascate che il rio Fanes forma per raggiungere in breve spazio le profondità della forra del Travenanzes; esse si sviluppano in tre salti successivi molto alti e sono particolarmente suggestive e fragorose grazie alla grossa quantità di acqua che vi fluisce. Nel parco si ritrova una grande varietà di vegetazione, seppur la specie predominante nelle foreste del piano montano e subalpino è l'abete rosso che rendono l’ambiente circostante di grande interesse naturalistico.  | 
            
Descrizione del contesto   | 
              Il territorio della Val di Fanes, ricade in due distinti parchi, il parco Veneto delle Dolomiti d’Ampezzo e che si estende su un'area di 11.200 ettari a nord del centro abitato di Cortina, e il Parco Naturale  di Fanes Senes Braies dell’Alto Adige.  | 
            
Descrizione altre   attrattive  | 
              Numerosi sono i sentieri escursionistici anche ben attrezzati dove è possibile andare per conoscere il parco delle Dolomiti D’Ampezzo. Si segnala, lungo il sentiero che porta alle cascate, la presenza di uno degli abeti rossi più grandi e maestosi di tutta la valle di Ampezzo, situato vicino a Casón de Pian de Lóa. Questa pianta ha un'altezza di quasi 40 metri e un diametro di 135 centimetri; la sua età si aggira sui 250 anni ed è uno dei monumenti naturali del Parco.  | 
            
Commenti/note  | 
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Compilatore della scheda  | 
              Mauro Nicoletti / Marco Abordi / Michele Cassol  | 
            

