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Sito n. Descrizione Località file PDF
111 Cascata di Fanes Cortina d'Ampezzo  
Siti Interesse Naturalistico (SIN) (vedi scheda n. 17)  
   

Veduta della Cascata di Fanes. Foto: www.magicoveneto.it

 

  • Dati identificativi
  • Estensione sito
  • Qualità e valori
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

Cascata di Fanes

Tipo sito:

L’area ricade nella Val di Fanes, un territorio molto ricco dal punto di vista ambientale. Il tratto dominante di quest’area è sicuramente la spettacolare imponenza delle montagne che la compongono. La cascata di Fanes ricade in una zona dove gli aspetti geologici, geomorfologici e idrologici di tipo dolomitico si impongono in tutta la loro ricchezza di forme. Qui le strutture derivanti da fenomeni tettonici si sovrappongono a paesaggi scavati dal movimento dei ghiacci e dall’erosione dell’acqua. Le rocce sono costituite in parte da dolomie e calcari, che formano grosse colate detritiche e pareti verticali talvolta molto sviluppate in altezza (molto idonee per il climbing), ed in parte da formazioni meno compatte, come le argille e le marne, sulle quali si adagiano versanti meno acclivi e generalmente coperti da foreste e pascoli.
L'intero corso del rio Fanes è spettacolare per la grande portata idrica e per il succedersi continuo di salti e rampe rocciose sul fondo dell'alveo.
Con le sue gole e canyons, quest’area offre dei paesaggi di sicuro rilievo; qui, tra i ripidi pendii, nascono le cascate più alte delle Dolomiti, le cascate di Fanes che con il loro salto di circa 90 m offrono uno spettacolo sensazionale che varia stagionalmente, infatti, è possibile vedere e sentire un ampio flusso d’acqua in estate o delle pareti ghiacciate in inverno.
Il rio Fanes dopo le cascate si immette nel rio Travenanzes.

Localizzazione (Comune, Prov):

Comune di Cortina d’Ampezzo, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1737734 - Y: 5165270 

Anno di
realizzazione/istituzione:

- Sito geomorfologico di antica formazione
- Istituito il 22/3/1990 con Legge Regionale n. 21 del Veneto, il Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo
- Istituito come sito di interesse comunitario (SIC) e zona di protezione speciale (ZPS) IT3230071 Dolomiti d’Ampezzo rispettivamente  nel 1993  e 2005

Responsabile per la gestione:

Regole d’Ampezzo / Regione Veneto /  Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo

Istituto di riferimento:

Provincia di Belluno, Comune di Cortina d’Ampezzo,  Regole d’Ampezzo, Regione Veneto, Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo

Destinazione originaria:

Area di pertinenza del demanio idrico

Destinazione attuale:

- Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo
- Il Comune di Cortina d’Ampezzo è stato interamente sottoposto a vincolo paesaggistico ai sensi della ex Legge 1497/1939 ora Decreto Legislativo 41/2004
- Vincolo paesaggistico per la presenza del bosco e del fiume, come previsto dal Decreto Legislativo 41/2004
- Istituito come sito di interesse comunitario (SIC) e zona di protezione speciale (ZPS) IT3230071 Dolomiti d’Ampezzo

Accessibilità:

Si arriva in macchina uscendo dall’A27 a Ponte delle Alpi, da lì si prosegue fino a Pieve di Cadore, poi si prosegue fino a Cortina lungo la SS51. L’auto può essere lasciata al parcheggio al Pian de Loa (1.364 m), che si trova pochi chilometri a nord-ovest da Cortina d'Ampezzo, sulla strada che porta a Dobbiaco ( 51). Qui si prende il sentiero (n. 10) che porta al Ponte Alto-Ponte Outo (1.460 m), precisamente alle cascate.

Contatto per la visita:

Libero accesso.

Superficie

La cascata ha un estensione puntuale, limitata alla caduta dell’acqua.
Il parco si estende su un'area di 11.200 ettari.

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Qualità delle acque

La qualità delle acque è generalmente molto buona. Si segnala il carattere torrentizio e tumultuoso ricco di salti della maggior parte dei corsi d’acqua. L'effetto combinato del disgelo alle alte quote e della piovosità tardo-primaverile, fa sì che anche la portata idrica dei torrenti raggiunga il suo culmine verso l'inizio dell'estate ed è proprio questo il periodo migliore per ammirare laghi, sorgenti, torrenti e cascate nel loro più pieno splendore. Le acque della cascata possono essere gelate d’inverno e molto veloci in estate.

Valori ambientali e paesaggistici

I valori paesaggistici principali di quest’area sono le ampie e diverse formazioni geologiche e geomorfologiche che si susseguono fornendo spettacoli mozzafiato. L’acqua ha scolpito questi territori e continua a farlo, la dolomia, è profondamente fratturata in più direzioni e spaccata in diversi blocchi. Attraverso queste linee verticali, nelle quali la roccia è frantumata fino in profondità e facilmente erodibile, la potenza erosiva dell'acqua sulla roccia incassante ha trovato strada agevole per penetrare ed approfondire il suo deflusso. L'enorme mole di detrito che viene gradualmente erosa e trasportata dalla corrente si deposita poi nelle vaste piane alluvionali di Pian de Lóa e di Fiames.
Nelle tumultuose e limpide acque è possibile osservare esemplari di trota fario (Salmo trutta ssp. fario) che si aggirano spesso e volentieri nelle vorticose pozze sottostanti; essa è l'unica specie ittica nel Rio Fanes vive e si riproduce con successo anche in acque fredde e povere di nutrimento come queste. Vicino alle piccole rapide che si formano attorno ai massi, può essere avvistato il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), unico attuale predatore di avannotti e uova di trota. Altri uccelli presenti sono la Capinera, il Fringuello, lo Scricciolo ma spicca la presenza del Gufo reale e del Picchio muraiolo. Per quel che riguarda la fauna terrestre, nelle radure non è infrequente osservare qualche timido capriolo (Capreolus capreolus) e Scoiattoli.
Parlando della vegetazione, l’area è molto ricca sia per la quantità di spazi incontaminati sia per la presenza di alcune specie endemiche e rare. Lungo la cascata la vegetazione che si può trovare è sicuramente pionieristica, composta principalmente da muschi. Infatti, le condizioni di questi ambienti come l’esposizione al vento, l’insolazione, la forza dell’acqua, nonché la ripida pendenza del versante consentono solo a piante estremamente specializzate di potersi insediare e riprodurre con successo. Comunque, per poter assistere ad una vegetazione più varia e lussureggiante, basta osservare le aree limitrofe, sia lungo il fiume che nella foresta circostante dove la formazione del suolo e la presenza di aree più pianeggianti garantiscono il substrato ottimale per una ricca flora. Si alternano infatti ambienti di bosco ripariale ricchi di esemplari di Salici (Salix sp.), boschi di Peccio (Picea abies) con la presenza di alcuni Abeti bianchi (Abies alba) e si ritrova anche l’Acero di monte (Acer pseudoplatanus) e il Larice (Larix decidua). Dove da almeno mezzo secolo il bosco non viene utilizzato perché inaccessibile coi moderni mezzi di esbosco, le peccete hanno assunto una statura ed un portamento quasi monumentali; esse costituiscono senz'altro una delle più importanti emergenze naturalistiche del Parco e come tali vengono tutelate e meritano di essere visitate nel rispetto della natura.
In questi ambienti c’e una grande diversità della flora tra cui ricordiamo la rare ed endemiche Raponzolo di roccia (Physoplexis comosa) che vive sulle rupi e Semprevivo delle Dolomiti (Semprevivum dolomiticum) che come molte altre tra cui il caprifoglio alpino (Lonicera alpigena), Prunella delle Alpi (Prunella grandiflora), Cavolaccio Alpino (Adenostyles alliariae) vivono nei sottoboschi.

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Stato attuale:

Molto Buono

Restauri e compromissioni
significative:

Nessuna

Vulnerabilità:

Un eccessivo turismo potrebbe portare dei rischi per il Parco

Categoria/parole chiave

Cascate /Parco /Ecosistema fluviale

Fonti:

Provincia di Belluno / Regione Veneto

Archivi:

Biblioteca Civica di Belluno, Fondazione Giovanni Angelini Centro Studi sulla Montagna.

Bibliografia:

ARPAV, Relazione annuale sulla qualità delle acque in provincia di Belluno
M. Zanetti, Escursioni nelle Dolomiti d’Ampezzo
Formulario standard  IT3230071  della rete Natura 2000
www.dolomitiparco.com
www.provincia.belluno.it
www.infodolomiti.it
www.comunecortinadampezzo.it

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Uno dei più bei monumenti naturali del Parco è certamente costituito dalle cascate che il rio Fanes forma per raggiungere in breve spazio le profondità della forra del Travenanzes; esse si sviluppano in tre salti successivi molto alti e sono particolarmente suggestive e fragorose grazie alla grossa quantità di acqua che vi fluisce. Nel parco si ritrova una grande varietà di vegetazione, seppur la specie predominante nelle foreste del piano montano e subalpino è l'abete rosso che rendono l’ambiente circostante di grande interesse naturalistico.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Il territorio della Val di Fanes, ricade in due distinti parchi, il parco Veneto delle Dolomiti d’Ampezzo e che si estende su un'area di 11.200 ettari a nord del centro abitato di Cortina, e il Parco Naturale  di Fanes Senes Braies dell’Alto Adige.
Nell'area protetta Veneta sono compresi i gruppi montuosi della Tofana, Fanes, Col Bechei, Croda Rossa d'Ampezzo e Cristallo, rispettivamente divisi dalla val Travenanzes, dalla val di Fanes, dall’alta valle del Boite e dalla val Felizon; le valli sono strette ed incassate verso la comune confluenza, in corrispondenza della quale è situata l'entrata principale del Parco, e si aprono in vasti altopiani pascolivi verso le quote più alte. Altri due solchi vallivi costituiscono i limiti meridionali dell'area protetta sulle diramazioni laterali: la valle del rio Falzarego ad ovest e la val Padeon ad est. Le cime più elevate superano i 3200 metri di quota e racchiudono nelle rientranze dei loro versanti settentrionali alcuni piccoli ghiacciai. La Tofana e il Cristallo sono caratterizzati da alte pareti rocciose che si abbassano spesso fino alle foreste del piano subalpino, mentre i massicci di Fanes e della Croda Rossa presentano minori dislivelli intervallati da vasti altopiani carsici e praterie di alta quota.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Numerosi sono i sentieri escursionistici anche ben attrezzati dove è possibile andare per conoscere il parco delle Dolomiti D’Ampezzo. Si segnala, lungo il sentiero che porta alle cascate, la presenza di uno degli abeti rossi più grandi e maestosi di tutta la valle di Ampezzo, situato vicino a Casón de Pian de Lóa. Questa pianta ha un'altezza di quasi 40 metri e un diametro di 135 centimetri; la sua età si aggira sui 250 anni ed è uno dei monumenti naturali del Parco.
Nei dintorni spicca la presenza di Cortina che probabilmente è una delle località più rinomate a livello Europeo per il turismo invernale. Cortina d'Ampezzo è un comune di 6.113 abitanti, dove si parla anche il Ladino. Nella città segnaliamo tra i monumenti principali, le chiese dei santi Filippo e Giacomo, della Madonna della Difesa il palazzo di casa delle Regole e le rovine storiche del forte Tre Sassi, del castello di Botestagno e del castello de Zanna.
È possibile praticare molti sport invernali e l’intero comprensorio è dotato di attrezzature e impianti di ottimo livello per tutte i tipi di attività.

Commenti/note

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Compilatore della scheda

Mauro Nicoletti / Marco Abordi / Michele Cassol