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Sito n. Descrizione Località file PDF
130 Centro Ittiogenico sperimentale del lago di Santa Croce Farra d'Alpago  
Architettura Contemporanea (AC) (vedi scheda n. 51)  
Planimetria (studio PARCIANELLO & PARTNERS engineering s.r.l.)
Piante Piano Terra e Piano Primo (studio PARCIANELLO & PARTNERS engineering s.r.l.)
 
 
Particolari dell'intervento. Foto: studio Parcianello & Partners engineering s.r.l.

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Centro Ittiogenico sperimentale del lago di Santa Croce

Tipo edilizio:

Edificio industriale

Localizzazione (Comune, Prov):

Farra d’Alpago – Lago di Santa Croce “Baia delle Sirene”, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1759047 - Y: 5112842

Anno di realizzazione:

2005-07 (progetto)
2007-08 (realizzazione)

Progettista:

Parcianello & Partners engineering s.r.l.
(Arch. Lio Parcianello – Arch. Renato Da Re – Arch. Gianluca Parcianello)

Committenza:

Ass. pescatori bacino di pesca n°.7 dell’Alpago
Comune di Farra d’Alpago

Destinazione originaria:

Centro ittiogenico

Destinazione attuale:

Centro ittiogenico

Accessibilità:

Dal centro abitato di Farra d’Alpago, si procede per Frazione Santa Croce del Lago, percorrendo la strada che costeggia il lago per circa 5 km. Ci si immette nelle SS 51 e si continua fino a trovare la segnalazione al centro, imboccando una stradina asfaltata che dopo circa un km porta al parcheggio in dotazione del centro stesso.
Si può arrivare alla Frazione di Santa Croce del Lago anche dall’uscita dell’autostrada A27 del Fadalto e proseguendo per circa 2 km in direzione verso il lago.

Contatto per la visita:

Non necessario

Pianta

L’edificio si sviluppa su due livelli: al piano terra la parte più tecnologica, con gli impianti e lo studio del biologo; al piano primo una sala didattica, le vasche e l’ufficio vigilanza. In entrambi i piani è presente una terrazza che si affaccia sull’acqua del lago.

Tecnica Muraria

Struttura nuova in legno e cemento (livello piano primo) e esistente struttura razionalista in muratura (laboratori).

Solai

In legno

Coperture

Piana, in legno e rivestito in policarbonato.

Pavimenti

Rivestimento ceramico (laboratori); legno (aula didattica)

Scale

In cemento a vista

Arredi interni

-

Decorazioni

-

Stato attuale:

L’edificio è di recente costruzione

Restauri e compromissioni
significative:

L’edificio è di recente costruzione

Categoria/parole chiave

Architettura contemporanea di qualità

Fonti:

-

Archivi:

-

Bibliografia:

Documentazione fornita dallo Studio PARCIANELLO & PARTNERS engineering s.r.l.
www.camminodelledolomiti.it

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

La preesistenza di un piccolo fabbricato di epoca razionalista utilizzato come rimessa per le barche, la presenza di massi erratici e la fitta vegetazione boschiva che si staglia verticale incombendo sul territorio circostante, hanno stimolato la genesi dell’intervento che darà atmosfera e funzioni nuove a questo luogo.
Il progetto ha previsto la realizzazione di un centro sperimentale per il ripopolamento della fauna ittica, con particolare riferimento alle specie autoctone, associate alla divulgazione a scopi didattici ed educativi delle attività ambientali legate al lago e al suo habitat naturale.
Due diversi volumi: un nuovo padiglione in legno e cemento – che ospita le attrezzature per la riproduzione ed un’aula didattica – è incastonato tra un incombente masso roccioso ed il preesistente edificio razionalista, ora trasformato in laboratorio.
L’evento che in epoca remota generò il lago e con esso la vita che contiene, è oggi riproposto dal nuovo edificio che della “rinascita del luogo” ne fa il tema predominante, giocando con i materiali e con le funzioni. E’ così che il volume in cemento che si insinua nella roccia circostante è come il primordiale masso erratico da cui sgorga l’acqua che, per caduta naturale, dà la vita ai pesci del lago.
E il nuovo edificio in legno si ispira all’incombenza degli alti fusti arborei che riprende nei telai strutturali come sequenza verticale di portali, fino quasi a rievocare un’ossatura lignea dall’aspetto sfumato che ricorda lo scheletro di una nave arenata che, come l’arca biblica, accoglie i laboratori per la riproduzione delle specie ittiche da salvare.
Il tema del rapporto con il lago è presente anche nelle ampie vetrate che caratterizzano l’edificio e negli spazi esterni attrezzati.
Anche a terra, il contesto detritico e la sua particolare flora ove sorge la nuova struttura è organizzato come un giardino botanico.
Costruttivamente l’ampliamento è realizzato con una struttura costituita da telai in legno lamellare (ad interasse di circa 1,05 m) che reggono sia il solaio intermedio che la copertura, anch’essi in legno. Le giunzioni sono prive di connessioni in acciaio, sostituite da incastri e cavicchi di legno duro, più idonei per l’ambiente particolarmente umido. La struttura è racchiusa in una doppia pelle (esterna ed interna) in policarbonato parzialmente trasparente che lascia intravedere lo “scheletro” dell’edificio ed anche l’isolamento realizzato in fibra di legno. Il volume che contiene le cisterne dell’acqua è in calcestruzzo con “graticcio delle canne lacustri” in bassorilievo.
Sull’edificio esistente si è intervenuti con opere di restauro conservativo e riuso funzionale.
(tratto da documentazione fornita dallo studio PARCIANELLO & PARNERS engeneering s.r.l.)

Descrizione del contesto
di riferimento:

Il lago di Santa Croce, ai piedi della conca dell’Alpago, si formò in epoca remota dallo sbarramento della valle causato da una frana di detriti che caratterizzano ancora i luoghi.
L’intervento si colloca sulla sponda meridionale del Lago, in un contesto segnato da questo remoto evento.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Alcune cose da vedere nei pressi di Farra d’Alpago: Poiatte, sul lago di Santa Croce, è località animata nel periodo estivo e nota agli amanti del windsurf; nei pressi di casera Favergherétta, si può visitare il Giardino Botanico delle Alpi Orientali. Dalla carrareccia di Faverghera, panorama su tutto l’Alpago e la Val Belluna chiusa a nord dal monte Serva e dal massiccio della Schiara, con la caratteristica Gusèla; a nord ovest i Monti del Sole e il Pizzocco, mentre a nord, dietro la prima quinta di rilievi, si erge maestoso il Pelmo.

Commenti/note

Lungo il torrente Tesa, c’è un’oasi naturalistica LIPU e una passerella pedonale, su progetto dello Studio PARCIANELLO & PARTNERS engineering s.r.l., la cui sede operativa è in un fabbricato direzionale e di servizio (2003-06) sito in Farra d’Alpago, rivestito in ardesia.

Compilatore della scheda

Arianna Guadagnin