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Sito n. Descrizione Località file PDF
150 Sistema delle fontane di Lozzo di Cadore Lozzo di Cadore  
Architetture Storico Artistiche (ASA) (vedi scheda n. 12)  
Fontana di via Roma, già in Borgata Laguna. Foto: Archivio Centro Civiltà dell’Acqua Fontana di Piazza Calvi. Foto: Archivio Centro Civiltà dell’Acqua Fontana di via San Rocco. Foto: Archivio Centro Civiltà dell’Acqua
Fontana a muro Borgata Prou. Foto: Archivio Centro Civiltà dell’Acqua Fontana in via Padre Marino, davanti al Museo della Latteria. Foto: Archivio Centro Civiltà dell’Acqua Fontana in Piazza IV Novembre (2005). Foto: Archivio Centro Civiltà dell’Acqua

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Sistema delle fontane di Lozzo di Cadore

Tipo edilizio:

Fontane di varie tipologie

Localizzazione (Comune, Prov):

Lozzo di Cadore, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1764206 - Y: 5153713

Anno di realizzazione:

Metà XIX secolo ca.

Progettista:

Vari

Committenza:

Pubblica

Destinazione originaria:

Fontane

Destinazione attuale:

Fontane

Accessibilità:

Libero Accesso

Contatto per la visita:

Comune di Lozzo di Cadore

Pianta

Ottagonale; rettangolare; semicircolare

Tecnica Muraria

Pietra calcarea

Solai

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Basamento

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Misure

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Scale

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Arredi interni

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Decorazioni / Iscrizioni

Le colonne centrali variano da fontana a fontana

Stato attuale:

Buono

Restauri e compromissioni
significative:

Nessun restauro documentato

Categoria/parole chiave

Fontane / Usi civili dell’acqua

Fonti:

Edite

Archivi:

Archivio Comunale di Lozzo di Cadore
Biblioteca Comunale di Calalzo

Bibliografia:

I. Da Deppo, E. Favero, L’acqua e le sue forme. Lavatoi e fontane, Tipografia Piave, Belluno 2003
C. De Mas, La Roggia dei Mulini lungo il Rio Rin a Lozzo di Cadore, Progetto Comunitario “Raffaello”- Comunità Montana Centro Cadore, Tipografia Tiziano, Pieve di Cadore 2000
M.S. Guzzon, Cadore. Architettura e Arte, Tamari Montagna Edizioni, Padova 2008

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Quasi tutte le fontane di Lozzo si trovano nella parte ovest del paese, vicino al torrente Rin che scorre a lato del monte Revis. Si tratta dei seguenti manufatti:
- la fontana ottagonale in Pietra di Castellavazzo in Piazza Calvi, già Piaza Vecia (davanti al civico 348) con pilastro centrale che sorregge un vaso con quattro mascheroni  con coperchio (progetto di Osvaldo Palatini del 1856);
- la fontana ottagonale in Pietra di Castellavazzo con colonna centrale a pinnacolo, dal 1954 in via Roma (davanti all’ex chiesa parrocchiale, ora Auditorium Comunale, di fronte al B&B “Ciasa del Beo” in piazza Tiziano Vecellio, 38) ma costruita per la piazza principale in borgata Laguna su progetto di Osvaldo Palatini del 1856;
- la recente fontana ottagonale (del 2005) in pietra rossa con stemma del comune scolpito, nella Piazza IV Novembre, sotto al monumento;
- la fontana in pietra con vasca rettangolare e colonna centrale a bulbo in borgata San Rocco;
- la fontana a muro in Borgata Prou, all’incrocio tra via Da Rin e via S. Rocco, con mascherone leonino e lapide soprastante;
- la recente fontana semicircolare in pietra nella piazzetta in via Padre Marino davanti al civico 407, di fronte al Museo della Latteria.
Il primo acquedotto di Lozzo fu costruito nel 1845. Il progetto di Osvaldo Palatini del 1842 prevedeva la costruzione di una condotta lignea dal Rio Rin e due fontane. Sappiamo dai documenti che nel 1865 Lozzo possedeva ben 4 fontane in pietra non lontane una dall’altra, in parte ancora esistenti.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Lozzo è un piccolo paese a 756 m.s.l.m. tra Domegge e Auronzo. Subì varii incendi e fu fortemente colpito dalle alluvioni. La maggior parte delle abitazioni è in pietra anche se non mancano interessanti esempi di case rurali con ballatoi in legno e timpani aperti.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Lungo il corso del Rio Rin a Lozzo si svilupparono nei secoli numerose attività artigianali come mulini, seghe, folli, lanifici, fucine e centraline elettriche, tanto da essere uno dei più interessanti e articolati siti di archeologia industriale del Centro Cadore. La Roggia è stata oggetto di una campagna di valorizzazione e di restauro nell’ambito di un progetto della Comunità Europea Raffaello 1997-2000. Alcuni degli opifici furono distrutti da alluvioni e incendi.
Nel fondovalle del paese scorre il fiume Piave.

Commenti/note

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Compilatore della scheda

Letizia Lonzi / Lionello Puppi