| PIAVE: Belluno e Treviso   | DRAVA: Dobbiaco e Wörthersee      
    SITO: <precedente - successivo>
Sito n. Descrizione Località file PDF
166 Laghi di Revine Revine Lago - Tarzo  
Siti Interesse Naturalistico (SIN) (vedi scheda n. 85)  
 
Il canale della Tajada ad ovest dei laghi (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua)   L’entrata del parco archeologico didattico del “Livelet” (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua)
 
Veduta del lago di Lago e del paese sovrastante dalla spiaggia (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua)   Vista del lago di S.Maria e dell’abitato omonimo in sponda opposta dal parco di Colmaggiore di Tarzo (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua)

  • Dati identificativi
  • Estensione sito
  • Qualità acque eambiente
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

Laghi di Revine

Tipologia sito:

Specchi lacustri di origine glaciale, denominati lago di Lago e lago di S.Maria

Localizzazione (Comune, Prov):

Revine Lago e Tarzo, TV, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1750159 - Y: 5097984

Anno di realizzazione:

I laghi si formarono con lo scioglimento del ghiacciaio wurmiano del Piave verso il 13000 a.C. Da una decina d’anni sono tutelati in quanto zona SIC (Sito di Importanza Comunitaria).

Responsabile per la gestione:

Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio

Istituto di riferimento:

Comunità Europea - Programma Rete Natura 2000

Destinazione originaria:

Zona umida all’interno delle prealpi trevigiane

Destinazione attuale:

Sito naturalistico e archeologico protetto

Accessibilità:

Libero accesso

Contatto per la visita:

Per visitare il parco archeologico didattico del “Livelet” rivolgersi all’ufficio di informazioni turistiche di Conegliano.

Superficie

L’area SIC dei laghi di Revine (codice IT3240014) copre l’intera superficie dei due specchi d’acqua e si estende per 119 ettari, fra i comuni di Tarzo e Revine Lago.

-

-

-

-

-

-

Qualità della acque:

La qualità dell’acqua risulta complessivamente buona

Copertura vegetale:

Lungo il perimetro dei due laghi e presso il canale di collegamento si concentra la vegetazione palustre, costituita da canneti e ninfee. Si riscontra anche la presenza di alberi ad alto fusto in prossimità delle sponde.

-

-

-

-

Stato attuale:

L’ambito lacustre pedemontano si trova in buono stato di conservazione

Restauri e compromissioni
significative:

Nel 2007, nella parte occidentale del lago di Lago, è stato inaugurato un parco archeologico didattico in cui è stato ricostruito un sito preistorico.

Vulnerabilità:

 

Categoria/parole chiave

Zona umida protetta / Sito preistorico /Attività ricreative

Fonti:

Edite

Archivi:

Biblioteca civica di Conegliano
Biblioteca civica di Vittorio Veneto
Biblioteca civica di S.Lucia di Piave

Bibliografia:

G. Arnosti, G.Longo, Il villaggio palafitticolo ai laghi di Revine di Colmaggiore di Tarzo, Gruppo archeologico del cenedese, Vittorio Veneto, 1988
C. Rubini, E. Cipriani, Escursioni alto trevigiano, Cierre, Verona, 2003
G. Tomasi, La comunità di Lago nei secoli, Cassa rurale ed artigiana delle Prealpi, Pordenone, 1988
Rif. internet: sito del parco del Livelet (livelet.provincia.treviso.it)

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Il sistema dei laghi di Revine si articola in due bacini, il lago di Lago, situato più ad ovest e dell’estensione di circa 50 ettari, e il lago di S.Maria, lo specchio d’acqua più orientale, che occupa una superficie di 35 ettari.
I bacini sono quanto rimane del grande lago che si formò dopo lo scioglimento del ghiacciaio del Piave alla fine della glaciazione di Wurm. Lo specchio lacustre aveva una lunghezza di circa 8 chilometri e si allungava tra l’arco morenico di Gai ad ovest e la zona di Revine-Longhere ad est. Fino al XIV secolo il lago presentava ancora una fisionomia unitaria e probabilmente terminava all’altezza di Tovena (come testimonia il toponimo lacu de Tovena), dove si trovavano delle paludi. A partire dal 1400 il settore più occidentale, ormai più paludoso che lacustre, venne drenato e reso fertile grazie allo scavo del canale Tajada, più a valle confluente nel Soligo. Nei secoli successivi le attività agricole e l’apporto di materiale da parte dei torrenti immissari causarono un restringimento ulteriore della superficie del lago e la formazione di due bacini, che avvenne intorno al 1850. Per scongiurare l’interramento, alla fine del XIX secolo si procedette all’approfondimento della Tajada e alla realizzazione del canale interlacuale (il canale Barche).
Il territorio intorno ai laghi era abitato già in tempi preistorici, come dimostra il ritrovamento, presso Colmaggiore di Tarzo, di resti di strutture che probabilmente costituivano le fondamenta di capanne su palafitte. Sulla base di questi rinvenimenti la provincia di Treviso decise di allestire il parco archeologico del “Livelet”, un sito con finalità didattiche di 15000 metri quadri di estensione, dove è stato ricostruito un villaggio palafitticolo preistorico.

Descrizione del contesto
di riferimento:

I laghi sono situati all’interno della vallata pedemontana a ridosso delle prealpi trevigiane, ad ovest di Vittorio Veneto.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Ad occidente dei laghi si riconosce l’anfiteatro morenico di Gai di Cison di Valmarino, dove terminava il ghiacciaio del Piave. Sui due bacini si affacciano le località di Lago e S.Maria, che conservano degli interessanti nuclei storici e possiedono delle piccole spiagge molto frequentate durante il periodo estivo.
A Colmaggiore, presso il sito archeologico dove furono scoperte le tracce di un insediamento preistorico, si estende un’area verde attrezzata chiamata parco del “Và dee femene”.
Sui contrafforti prealpini a nord di Lago si trova la zona della “Posa”, un luogo in quota caratterizzato dalla presenza di pascoli e pozze per l’abbeveraggio dei bovini.

Commenti/note

A breve distanza dai laghi sorge il paese di Tovena, da cui parte il tortuoso tracciato della strada del passo di S.Boldo, un tempo frequentata dagli zattieri di Borgo Piave che facevano ritorno a Belluno dopo aver condotto le imbarcazioni fino a Falzè di Piave.
Si ricorda inoltre la presenza del “Lago Film Fest”, una rassegna cinematografica dedicata ai cortometraggi, che si svolge all’aperto, nei borghi intorno ai laghi, nel mese di Luglio.

Compilatore della scheda

Lucio Bonato / Francesco Vallerani