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Sito n. Descrizione Località file PDF
172 Le Terze Porte del Canale Brentella e la sua riviera Rocca Pietore  
Archeologia Industriale (AI) (vedi scheda n. 88)  
 
Villa Pisani a Biadene e un tratto del canale del Bosco. Fonte: Archivio Storico Consorzio Pedemontano Brentella di Pederobba in Montebelluna

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Le Terze Porte del Canale Brentella e la sua riviera

Tipo edilizio:

Opera di presa/regimentazione delle acque

Localizzazione (Comune, Prov):

Pederobba, TV, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1729990 - Y: 5084908

Anno di realizzazione:

1577

Progettista:

Anonimo/Sconosciuto

Committenza:

Ufficio alle acque di Treviso, poi Consorzio di Bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba in Montebelluna, ora Consorzio Piave.

Destinazione originaria:

Regimentazione e pulizia delle acqua

Destinazione attuale:

In disuso, monumento

Accessibilità:

Le terze porte sono situate tra il Piave e la SR 348. Presso la confluenza del Torrente Curogna nel fiume Piave. Sono accessibili da via Molini, nel tratto che questa si trova appunto tra la SR 348 “Feltrina” e il fiume Piave.

Contatto per la visita:

Di proprietà del Consorzio Brentella (ora Consorzio Piave) è accessibile nei giorni e nei modi stabiliti dalla proprietà, contattabile a:
0423 2917, www.consorziopiave.it,info@consorziopiave.it
Via Santa Maria in Colle 2, 31044 Montebelluna TV.
Aperto in orari d’ ufficio, chiuso il venerdì pomeriggio

Pianta

Regolare rettangolare

Tecnica Muraria

Pietra

Solai

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Coperture

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Pavimenti

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Scale

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Arredi interni

-

Decorazioni

 

Stato attuale:

Ottimo

Restauri e compromissioni
significative:

Nessuna, il manufatto è stato restaurato a regola d’arte

Categoria/parole chiave

Opera di presa / Regolamentazione idraulica / Usi irrigui dell’acqua

Fonti:

Edite/Inedite

Archivi:

Archivio Storico Consorzio di Bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba, ora Consorzio Piave

Bibliografia:

O. Pierdonà, Itinerario turistico lungo il canale Brentella, Consorzio Piave
http://www.consorziopiave.it/

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Si tratta di un antico manufatto di regolazione del Canale Brentella1, costruito nel 1577; nei documenti esso è indicato come “terze porte” perché era il terzo manufatto regolatore a partire dalla presa d’acqua del canale, situata a Pederobba (a nord del cementificio). Il manufatto è collocato poco a valle dell’incrocio tra l’ex-canale ed il torrente Curogna. La sua funzione era quella di regolare la quantità d’acqua che fluiva nel canale, consentendo al tempo stesso la derivazione dell’acqua necessaria ad alimentare la preesistente roggia Ulliana che azionava i mulini di Rovigo (oggi località di Covolo).
Il manufatto è provvisto di quattro luci, che potevano essere chiuse da paratoie, manovrate dall’interno dell’edificio. Una quinta paratoia regolava l’alimentazione della roggia Ulliana, derivata lateralmente da sotto l’ultima luce a sinistra (a nord del manufatto si vede la ruota di un vecchio mulino sulla roggia stessa).
L’incrocio del canale Brentella con il torrente Curogna ha costituito un problema per diversi secoli, fin dalla sua costruzione. Era necessario poter utilizzare, nei tempi normali, le acque del Curogna per contribuire ad alimentare la Brentella; occorreva però evitare che, in occasione delle piene, le acque tumultuose del torrente Curogna si riversassero nel canale introducendovi ghiaia e detriti. Ciò si otteneva chiudendo le “porte” (paratoie).
A monte del manufatto, fin oltre il Curogna, si possono vedere anche altri ruderi; essi sono i resti delle opere di intersezione tra canale e Curogna.
Nel corso dei secoli sono state adottate diverse soluzioni per l’incrocio tra i due corsi d’acqua. Una soluzione a lungo praticata fu quella del passaggio a raso con la costruzione sul Curogna di una traversa sufficientemente alta da trattenerne le acque per convogliarle lungo il canale, in tempi di magra, ma anche sufficientemente bassa da consentire, in caso di piena del torrente, la tracimazione a valle verso l’alveo sottostante e quindi verso il Piave. Anche l’argine nord del canale Brentella, dalla confluenza e fino all’edificio delle terze porte, funzionava da sfioratore per le acque di piena. Un’altra soluzione fu quella del ponte-canale sopra il quale passavano le acque del Curogna, ponte dotato sulla sponda di una porta per alimentare la Brentella, che scorreva sotto.
Oggi il canale attraversa il Curogna più a valle, con un ponte-canale in cemento armato costruito nel 1903. Le acque del Curogna non vengono più intercettate; la grande curva a gomito del vecchio alveo e le terze porte sono state abbandonate. A valle delle terze porte, nel vecchio alveo scorre ora, in senso inverso rispetto a quello della vecchia Brentella, l’acqua che alimenta la roggia Ulliana, acqua derivata dal canale attuale nel punto di innesto della “variante”.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Il canale “Brentella”, giunto costeggiando il Piave fino a Crocetta, qui si divide in due tronchi, uno procede verso est costeggiando il Montello a sud (proseguendo fino a Giavera), l’altro procede pià decisamente verso sud-ovest toccando centri come Caerano San Marco e Montebelluna perdendosi nella campagna trevigiana dando acqua alle risorgive del Sile.
Il territorio è fortemente caratterizzato dal passaggio del Canale, sia dal punto di vista architettonico e delle strutture create dall’ uomo, sia dagli elementi naturali. Questi ultimi, oltre alle già citate risorgive del Sile, a cui l’acqua del canale risulta indispensabile (ma comunque poste più a sud), si concentrano in quantità maggiore lungo il Canale del Bosco, quello che costeggia il Montello, fondendosi in un tutt’ uno con l’ ambiente dell’ antica foresta veneziana.
Il primo, quello relativo alle costruzioni umane, risulta pervadere tutto il comprensorio del canale, con le numerose ville di stile veneto e “case da statio” che punteggiano in modo uniforme il territorio alto trevigiano. Si pensi, per esempio a Villa Sandi a Crocetta, a Villa Bressa a Cornuda oppure a Villa Mora a Montebelluna, solo per fare alcuni nomi di edifici interessati dal passaggio dell’ acqua. Numerosi poi sono i mulini (diventati ora centrali elettriche), che si concentrano sulle aste principali del canale.
Basta percorrere quindi l’asta del canale per imbattersi con frequenza in questo tipo di segni, qui appena accennati.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Cfr. siti sulle Porte del Canale Brentella n. 173 e sul Canapificio Veneto n. 193

Commenti/note

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Compilatore della scheda

Francesco Antoniol