| PIAVE: Belluno e Treviso   | DRAVA: Dobbiaco e Wörthersee      
    SITO: <precedente - successivo>
Sito n. Descrizione Località file PDF
41 Località Praloran Limana  
Architetture Storico Artistiche (ASA) - Siti Etnografici (SE) (vedi scheda n. 63)  
Facciata della villa, riconvertita in condominio (Foto: F. Visentin - Archivio Fotografico Civiltà dell’Acqua) Veduta d'insieme del casone (Foto: F. Visentin - Archivio Fotografico Civiltà dell’Acqua) Veduta laterale del casone (Foto: F. Visentin - Archivio Fotografico Civiltà dell’Acqua)

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Contesto
  • Arch. peculiari
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Praloran

Tipo edilizio:

Complesso di strutture architettoniche sorte vicino al fiume, organizzato attorno ad una casa padronale che si trova in posizione sopraelevata rispetto alla campagna dove sono sorte le abitazioni dei mezzadri che coltivavano quelle terre.

Localizzazione (Comune, Prov):

Limana, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1746227 - Y: 5111612

Anno di realizzazione:

Non ci sono notizie certe sulla realizzazione degli edifici che compongono la parte originaria del nucleo abitativo. La villa padronale, che fu della ricca famiglia Barcelloni, potrebbe essere del XVIII secolo, mentre l’unica casa di valore storico che si è conservata potrebbe essere antecedente, addirittura del XVII secolo.

Progettista:

-

Committenza:

Privata

Destinazione originaria:

La casa padronale era il centro operativo di questa zona di campagna e probabilmente fungeva anche da magazzino nei suoi annessi esterni. Le case abitate dai contadini alle dipendenze del padrone sono state tutte demolite per lasciare spazio ad architetture più moderne e a vari insediamenti produttivi. Si può osservare solo uno di questi casoni non abitato e usato per i suoi vecchi scopi agricoli.

Destinazione attuale:

La villa è stata riconvertita in un condominio diviso in molti appartamenti, anche perché al corpo originario sono stati aggiunti altri annessi che ne hanno ampliato le dimensioni. Le case che appartenevano ai contadini erano due, quelle testimoniate almeno. La prima è conservata e ora è destinata a fungere da garage o ricovero degli attrezzi, quasi ripostiglio di casa. La seconda è stata praticamente riconvertita in un allevamento di maiali.

Accessibilità:

Essendo tutte abitazioni private, l’accessibilità è vincolato ai rispettivi proprietari. Gli esterni però sono ben visibili e non necessitano di permesso. La casa contadina conservata nelle sue pertinenze ha di fronte la casa dei padroni, che negli anni Settanta si sono spostati di dimora (le case sono una di fronte all’altra), e che non rifiutano qualche spiegazione e narrazione sul contesto del sito in cui hanno sempre vissuto.

Contatto per la visita:

Non c’è un contatto preliminare da fare, ma solo la visita diretta e discreta dei siti essendo tutti privati.

Pianta

La pianta di villa Barcelloni è rettangolare e che si presume, dal disegno scarno della facciata principale, organizzato plani metricamente secondo la tripartizione tradizionale. La casa rurale è organizzata su due piani più granaio che però è caratterizzato dalla struttura in legno di antica origine che consentiva all’aria di passare. Tutta la casa denuncia una forte componente antica poiché ballatoi, scale di accesso e granaio sono in legno.

Tecnica Muraria

La villa si sviluppa su tre piani e al pian terreno ha una semplice porta rettangolare appena più ampia delle altre che dà accesso al salone centrale. Al paino nobile tre balconi distanziati, alti e stretti, con poggioli curvi affiancati da due finestre. Tutte le finestre in facciata non presentano particolari ornamenti e sono definite dalla sola struttura lapidea con davnzale e architrave.

Solai

Accesso a esclusivo uso privato - residenziale

Coperture

La villa è attualmente frazionata in più unità abitative ed è stata ristrutturata più volte compresa la moderna copertura. La casa rurale che nel suo complesso presenta notevoli elementi tipologici caratteristici nel tetto si serve delle moderne tegole in laterizio, necessarie forse in questo casa per mantenere stabile una struttura non più abitata. Da segnalare che il fienile invece presenta una copertura più antica ma le assi che lo sorreggono sono state rinforzate con degli innesti in cemento.

Pavimenti

Accesso a esclusivo uso privato – residenziale

Scale

-

Arredi interni

-

Decorazioni

-

CONTESTO AREALE DI RIFERIMENTO

Relazione degli edifici
con il contesto fluviale:

L’abitato di Praloran è particolare e merita una visita perché non si articola nella conformazione tipica del borgo di altri agglomerati di case come Cesa o Pieve di Limana. Il territorio che comprende la frazione di Praloran si potrebbe iscrivere in un triangolo isoscele i cui lati obliqui sono il fiume Piave e il torrente Cicogna.
La campagna compresa tra questi due corsi d’acqua è molto fertile e allo stesso tempo facilmente soggetta ad inondazioni per le piene improvvise.

ARCHITETTURE PECULIARI PER LA LORO RELAZIONE FUNZIONALE CON L’ACQUA

Caratteristiche edilizie
inerenti l’uso dell’acqua:

La casa padronale, essendo questa zona soggetta alle piene, è costruita in alto rispetto alla campagna sottostante e questo ci indica la frequenza degli straripamenti che coinvolgono la piana di Praloran. L’unico edificio che si è conservato è un tipico casone agricolo costruito con i sassi del Piave ben visibile non solo nella facciata ma in tutto il complesso edilizio.

Stato attuale:

La villa è in ottimo stato perché convertita in una palazzina abitativa. Il casone agricolo è ben conservato e i restauri non sembrano esser stati eseguiti molto tempo fa. Non è abitata e gli ex inquilini del Casone ora dimorano in una casa degli anni Settanta che si trova dirimpetto a questo.

Restauri e compromissioni
significative:

I restauri eseguiti sulla villa padronale hanno notevolmente compromesso l'edificio a livello storico: la costruzione di alcuni annessi negli ultimi cinquant’anni ne ha infatti modificato l’equilibrio architettonico originario. Se il restauro ha permesso, da un lato, la conservazione del manufatto, dall’altro l'ha privato del suo significato. La facciata è comunque rimasta integra nella sua magnificenza e solidità.
Il casone invece non sembra aver subito delle modifiche che ne hanno compromesso la struttura originaria. Si può comunque notare che i tetti, almeno per quanta riguarda il fienile, sono stati ammodernati con materiali d’oggi, come l’asse di cemento che regge il solaio e che sicuramente prima era di legno. A parte questi interventi sulla struttura, probabilmente eseguiti per mantenere stabile l’impianto, altri interventi non sono da segnalare. L’ultima casa, ora convertita in un allevamento di maiali, invece non è più riconoscibile.

Categoria/parole chiave

Architetture tradizionali / Sassi del Piave /Confluenza di corsi d’acqua

Fonti:

Edite e orali

Archivi:

Biblioteca civica di Limana

Bibliografia:

AA. VV., Ambiente, Storia e cultura di Limana, Stampa Castaldi, Feltre (Belluno), 1995.
Intervista realizzata ai proprietari del Casone in data mercoledì 14 aprile 2010.

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Il borgo di Praloran dista circa un chilometro dal centro di Limana e si raggiunge percorrendo l’omonima via fino alla sua fine. La parte alta del sito è caratterizzata da una serie di complessi edilizi di recente edificazione e la loro collocazione elevata è la riprova che periodicamente il Piave o il torrente Cicogna tendono ad allagare la zona, l’ultima volta nel 1994 (fonte orale). Alla fine della strada che ci porta al piccolo borgo, se così si può identificare (case sparse), c’è un bivio. Se si va a sinistra si giunge alla piana aperta, nella campagna dei signori che abitavano la casa padronale,raggiungibile invece prendendo il bivio a destra. Merita un veloce sopralluogo la villa padronale probabilmente del XVIII secolo per la sua struttura rettangolare di facciata, sulla quale si apre un portone di ingresso affiancato da serie di finestre che si ripetono con regolarità anche per i due piani superiori. Il resto della casa allo stato attuale risulta compromesso nelle sue pertinenze caratteristiche. Prendendo il bivio a sinistra dopo duecento metri si incontra un piccolo gioiello edilizio per quanto riguarda l’architettura agricola. Lo stato nel quale si trova sorprende per la validità filologica e tipologica che ci può far capire immediatamente come il costruire avesse sempre un nesso con la funzionalità. La facciata dell’edificio volge a sud-ovest per raccogliere i raggi solari durante la maggior parte della giornata, e avrebbe avuto per panorama uno scorcio di Piave se ad oggi la vista non fosse occupata da una cava tutt’ora in funzione. Il complesso dell’edificio, lungo una sessantina di metri circa, si svolge in un unicum continuo che comprende le stalle, le quali occupano circa la metà dell’edificio, e una sorta di barchessa aperta che serviva da deposito attrezzi e al piano sopraelevato da fienile. L’ultima parte dell’edificio è l’abitazione. Questa è articolata su tre piani ed è caratterizzata da muri spessi costruiti con la tecnica classica del sasso del Piave, finestre piccole e soffitti bassi. La dispersione del calore invernale e il mantenere fresco l’ambiente abitativo in estate erano le prerogative di queste abitazioni. Al pian terreno c’è la cucina, fulcro della casa con un ampio camino, che serviva sia per scaldare sia per cuocere i cibi, al piano superiore ci sono le camere e nel sottotetto c’è lo spazio per il granaio. L’abitazione è spartana, ma a colpo d’occhio ci si accorge che ogni sua parte è pensata in base alla funzionalità. Caratteristici sono i ballatoi in legno che tuttora si possono ammirare e che identificano in modo inequivocabile la tipologia edilizia della casa contadina bellunese. Sul fianco della casa c’è un piccolo annesso che fungeva da pollaio e nel quale trovava spazio la stalla del maiale con il trogolo. Di fronte a questa casa c’è l’odierna abitazione degli antichi locatori del casone, i quali si sono trasferiti circa quarant’anni fa in una moderna e altrettanto tipica casa degli anni settanta con facciata a nord-ovest. Dove oggi sorge la casa costruita negli anni settanta doveva probabilmente esserci un piccola ruota mossa da un corso d’acqua artificiale che azionava la macina per la farina. Non rimangono però tracce di questo piccolo opificio tranne che nei ricordi della coppia di anziani ex-contadini e abitatori del casone. A Praloran c’era anche una chiesa intitolata alla Beata Vergine, come testimoniato dalla visita pastorale effettuata nella zona di Limana nel 1701. Di questa non rimangono tracce.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Purtroppo il contesto è alterato dalla presenza della cava e dell’allevamento di maiali. Se da un lato si rende necessaria l’attività produttiva, ed essendo questa una depressione nella quale praticamente le case sono solo quelle descritte nella scheda (il casone e la casa degli allevatori), si può capire la collocazione di tali industrie in questo contesto, che comunque si presenterebbe come un triangolo di enorme interesse anche sotto il profilo naturalistico.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Praloran non è compreso nei vari itinerari ciclabili che sono stati attivati dal comune di Limana poiché si trova in una posizione particolare e leggermente defilata. Si consiglia comunque un passaggio per vedere questo sito e magari raggiungere il fiume in bicicletta o a piedi perché c’è una stradina sterrata utilizzabile. La vista ripaga la visita.

Commenti/note

Un casone agricolo così ben conservato in tutta la sua struttura è difficile da ritrovare nel comune e in questo spicchio di territorio bellunese, quindi per chi ama l’architettura rurale, ma soprattutto vuole capire il significato di abitare e costruire, si consiglia la visita.

Compilatore della scheda

Francesco Visentin / Francesco Vallerani