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Sito n. Descrizione Località file PDF
61 Museo del Cidolo e del Legname Perarolo  
Siti Etnografici (SE) (vedi scheda n. 24)  
Particolari dell’allestimento museale. Fonte: http://www.galaltobellunese.com/rete_museale/museo_cidolo.php
   
Il cidolo di Perarolo. Fonte: http://www.cidolo.it/frame_principale.htm

  • Dati identificativi
  • Allestimento
  • Tema dell'acqua
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/ manufatto

Museo del Cidolo e del Legname

Tipo edilizio:

Edificio pubblico

Localizzazione (Comune, Prov):

Via Regina Margherita, 3, Perarolo di Cadore, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1757999 - Y: 5143595

Anno di inaugurazione:

2005

Progetto museologico:

Daniela Baldeschi

Committenza:

Comune di Perarolo di Cadore e Comunità Montana di Centro Cadore

Destinazione originaria:

Incerta

Destinazione attuale:

Museo etnografico

Accessibilità:

Aperto a Natale, Pasqua da meta luglio a metà settembre
Apertura su richiesta per altri periodi
Ingresso gratuito

Contatto per la visita:

Tel. +39 0435 71036

Allestimento:

Tematico

Sezioni:

Il percorso espositivo si articola in due sezioni: l'attività di sfruttamento del bosco e
la storia di Perarolo.

Attività:

Visite guidate

Altri servizi

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ALLESTIMENTI E OGGETTI LEGATI AL TEMA DELL’ACQUA

Oggetti legati al tema dell’acqua

I Cìdoli caratterizzano la tecnica di fluitazione del legname adottata in Cadore rispetto ad altre zone non trovando analogia con altri manufatti realizzati per il medesimo scopo: trattenere in un punto preciso di un fiume le taglie fluitate.
Le taje (tronchi di legno fluitati) qui raccolte, raggiungevano le 300.000 unità annue e si depositavano nel bacino formando un groviglio a volte inestricabile. Il compito di condurle presso le segherie dei proprietari era un lavoro rischiosissimo che veniva demandato ai menadàs. Questi uomini - quasi tutti provenienti da Caralte - li accompagnavano, aiutandosi con gli angèr (lunghe aste di legno flessibile terminanti con punte metalliche atte a spingere e tirare), nelle roste (roggie, canali di adduzione) alle segherie dei vari commercianti.
Tre furono i Cìdoli in Cadore di cui si ha memoria, due sul Piave (a Domegge - del quale si hanno notizie dal 1290 al 1708 - e a Sacco di Perarolo) ed uno sul Bòite. Il Cìdolo di Perarolo di Cadore fu il più importante e venne eretto, su approvazione del Consiglio della Comunità di Cadore (1668, novembre 13) per interessamento del mercante Osvaldo Matteo Zuliani.
Il manufatto aveva il compito anche di fungere da ponte per la strada che conduceva a Caralte, antico punto di accesso al paese. Dall’epoca di costruzione rimase attivo fino alla prima metà del sec. XX, pur con alcune difficoltà di manutenzione imposte dalla forza delle acque che, a volte, lo danneggiò (1708, 1749).
Venuto a mancare il commercio del legname rimase inutilizzato fino al suo smatellamento per opera della S.A.D.E. nel 1947, nel quadro dei lavori per la realizzazione dell’opera idroelettrica Piave-Boite-Vajont, nonostante l’opposizione della Prefettura e della Soprintendenza e la promessa di riassemblare i pezzi a lavori conclusi.
Informazione tratte da: “I Cìdoli del Cadore: robusti edifici per fermare il legname” di Marco Maierotti pubblicato nel sito: http://www.cidolo.it/frame_principale.htm.

Stato attuale:

Buono

Restauri e compromissioni
significative:

Ristrutturazione 1996-2002

Categoria/parole chiave

Via degli zattieri / Fluitazione legname / Museo etnografico / Cìdolo

Fonti:

Edite, orali (intervista a Iolanda Da Deppo), web

Archivi:

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Bibliografia:

I. Feltrin, La via del Piave. Lungo il fiume tra natura, arte e storia, Camillo Pavan editore, Treviso 2000
M. Mazza, Perarolo di Cadore: Dal Cinquecento al Museo del Cidolo e del Legname in Lungo le vie di Tiziano, Skira editore, Milano 2007
D. Perco, Zattere e zattieri e menadàs. La fluitazione del legname lungo il Piave, Castellavazzo 1988
DVD e fascicolo realizzato dalla Comunità Montana Cadore Longaronese, Zoldo Zattere e zattieri. Dalla produzione alla promozione, 2003
http://www.cidolo.it/frame_principale.htm

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Il Museo del Cìdolo e del legname è allestito presso l’Ottocentesca “Casa dei Trofei”, nel giardino di Palazzo Lazzaris, a Perarolo di Cadore.
Il percorso museale si articola in due sezioni espositive: la prima è dedicata alle attività di sfruttamento del bosco che hanno giocato un ruolo importantissimo nella vita delle comunità cadorine. I lavori di abbattimento, esbosco, trasporto, lavorazione e commercio del legname hanno assicurato per molti secoli occupazione stabile alle popolazioni locali, che potevano così integrare le scarse rendite derivanti dalla coltivazione e dall'allevamento. La seconda sezione racconta la storia di Perarolo, delle migliaia di tronchi che ogni anno, fino agli inizi del secolo scorso, giungevano attraverso il Boite e il Piave alle serre artificiali, cìdoli, dove venivano fermati, divisi in base alla proprietà e condotti alle segherie. Assi e squadrati raggiungevano la pianura veneta via fiume sulle zattere che, a Perarolo, venivano allestite. A gestire il commercio e la trasformazione del legname erano le famiglie di mercanti, la cui ricchezza è testimoniata ancora dalla presenza, a Perarolo, di palazzi signorili.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Perarolo è ubicato dove il torrente Boite confluisce nel Piave. La storia di questa cittadina è indissolubilmente legata a quella del fiume. A partire dal XV secolo, dazieri, mercanti e artigiani stabilirono la propria dimora nel nascente abitato, insediandovi imponenti stabilimenti per la segagione del legname, magazzini, fucine, mulini. La ricchezza che derivò dalla trasformazione e dal commercio del legname è ancora oggi attestata dalla presenza a Perarolo di palazzi signorili e dimore sontuose.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Merita una visita tutto il sito di Perarolo che è strettamente legato al contesto fluviale: rogge, mulino e falegnameria De Zordo, fucina Del Favero, chiesetta di San Nicolò…

Meno conosciuto ma ugualmente affascinante è il “Bus de le anguane”:
Salendo da Perarolo di Cadore, verso Dubiea, si trova nel bosco una stretta cavità nella roccia, chiamata dalla popolazione locale “el Bus de le Anguane”. La gente dice che il “bus” è molto profondo e arriva, attraversando la montagna, fin sotto Perarolo di Cadore. Si racconta che lì abitassero le Anguane, donne spaventose, con i piedi di capra, che nelle tradizioni sono legate ai luoghi d’acqua. Gli anziani di Perarolo ricordano che quando la gente passava davanti alla cavità gridava: “Hin Hin sento odor de cristianìn! Han han sento odor de cristian!”. Dal Bus dele Anguane fuoriesce un’aria gelida e effettivamente questa cavità era utilizzata come ghiacciaia. La neve vi veniva ammassata in inverno e utilizzata durante l’estate.
Superato il “Bus dele Anguane”, il sentiero conduce a un bellissimo pascolo, da cui si gode una vista panoramica sull’Antelao e il Duranno.

Commenti/note

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Compilatore della scheda

Francesca Barp