| PIAVE: Belluno e Treviso   | DRAVA: Dobbiaco e Wörthersee      
    SITO: <precedente - successivo>
Sito n. Descrizione Località file PDF
132 Parco Tecnologico Ambientale Castellavazzo  
Architettura Contemporanea (AC) (vedi scheda n. 28)  
Planimetria. Fonte: Arch. E. Padovan – R. Della Giacoma Piante piano terra e piano primo. . Fonte: Arch. E. Padovan – R. Della Giacoma Veduta d’assieme. Foto A. Guadagnin
Il Parco tecnologico ripreso dalla sponda opposta del Piave. Foto A. Guadagnin Il corpo centrale con l’ingresso. Foto A. Guadagnin Vista dell’edificio sull’asse del viale di ingresso. Foto A. Guadagnin

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Parco Tecnologico Ambientale

Tipo edilizio:

Edificio polifunzionale (sede di laboratori analisi, uffici, sala pluriuso)

Localizzazione (Comune, Prov):

Castellavazzo – Località Roa, Via Malcom, 5, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1754807 - Y: 5130505

Anno di realizzazione:

2007-08

Progettista:

Arch. Roberto Della Giacoma e Arch. Ezio Padovan

Committenza:

Comune di Castellavazzo

Destinazione originaria:

Parco Tecnologico (sede di laboratori analisi, uffici, sala pluriuso)

Destinazione attuale:

Parco Tecnologico (sede di laboratori analisi, uffici, sala pluriuso)

Accessibilità:

Sulla SS 51, in direzione Longarone – Ospitale di Cadore, si giunge in comune di Castellavazzo; si procede per la strada principale, finché in prossimità di una curva, sulla destra si trovano segnalazioni per Codissago. Si percorre la strada che abbastanza tortuosa scende verso gli argini del  fiume Piave e dopo 500metri si possono notare la copertura e il retro dell’edificio, che è costruito su un’area pianeggiante a ridosso della sede stradale.

Contatto per la visita:

L’area esterna del piazzale è libera

Pianta

Il Parco Tecnologico Ambientale è organizzato su tre nuclei.
Un centro base per i servizi collettivi, reception, servizi comuni, uffici di direzione e sala convegni; due ali organizzate su due livelli composte di un totale di 8 cellule di 65 mq per l’insediamento di nuove imprese o nuclei decentrati di enti di ricerca.
Il sistema distributivo è impostato su due scale che collegano i due piani; la distribuzione ai vani avviene a mezzo di un corridoio posto sul fronte di retro dell’edificio.

Tecnica Muraria

Struttura mista, realizzata mediante setti in c.a. e pilastri in acciaio

Solai

In c.a.

Coperture

Ciascun corpo presenta copertura monofalda rivestita in lamiera piana graffata con pendenza 20%

Pavimenti

Pavimento in listoni di legno dussiè all’ingresso e nell’area della sala pluriuso (corpo centrale). Pavimento interno sopraelevato con pannelli da 60x60cm in conglomerato cementizio armato pressato con finitura in inerti di marmo levigati (alla veneziana) sulle zone adibite ad ufficio (corpi laterali).

Scale

In c.a. rivestite in legno dussiè

Arredi interni

-

Decorazioni

Non presenti

Stato attuale:

L’edificio è di recente costruzione

Restauri e compromissioni
significative:

Non avvenuti

Categoria/parole chiave

Architettura in prossimità dell’acqua

Fonti:

-

Archivi:

Non necessari per approfondire la conoscenza sul manufatto

Bibliografia:

Relazione Tecnica fornita dal progettista Arch. Ezio Padovan

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Il Parco Tecnologico Ambientale architettonicamente rappresenta due concetti base delle funzioni contenute, il legame con il territorio-ambiente con l’utilizzo del legno e di strutture leggere racchiuse in volumi tecnologici, e l’innovazione nell’uso e nelle forme, carattere fondante della ricerca.
Tre gusci in materiale metallico rigido che racchiudono e proiettano delle strutture leggere in legno e vetro orientate verso la valle del Piave, figurativamente l’immagine del complesso rappresenta la proiezione verso una evoluzione del “lavoro” nella società della conoscenza.
Dal punto di vista funzionale le strutture del Parco Tecnologico Ambientale sono organizzate su tre nuclei. Un centro base per i servizi collettivi, reception, servizi comuni, uffici di direzione e sala convegni per 90 posti a sedere, sala utilizzabile in forma frazionata come due aule di formazione o per workshop. Due ali organizzate su due livelli composte di un totale di 8 cellule di 65 mq per l’insediamento di nuove imprese o nuclei decentrati di enti di ricerca.
Dal punto di vista distributivo la struttura è organizzata con il centro servizi base al piano terra nel nucleo della reception, mentre la sala convegni è posta al piano superiore del blocco centrale.
Tutto il sistema distributivo è impostato su due scale che collegano il piano superiore, mentre la distribuzione ai vani avverrà a mezzo di un corridoio posto sul fronte di retro dell’edificio. Il sistema distributivo per una razionalizzazione degli spazi comuni connette sia le funzioni collettive quali il blocco bagni, ascensore al piano terra, sia vani tecnici al piano terra, oltre alle cellule per le aziende. Il sistema distributivo in corrispondenza dell’entrata alla sala principale è allargato per dar forma ad uno spazio adibito nel progetto a foyer, ambiente di collegamento e filtro della sala polivalente.
L’accesso alla struttura è impostato su un allineamento che dall’ingresso indichi e orienti il visitatore verso l’entrata-reception dell’edificio. Un percorso pedonale inclinato rispetto alla parete principale che esalta la vista dell’inclinazione dei puntoni e organizza sul suo asse i parcheggi principali.
Dal punto di vista impiantistico, utilizza come fonte energetica principale un impianto a pompa di calore geotermico con integrazione a gas (progetto cofinanziato dall’Unione Europea mediante il fondo europeo di sviluppo regionale – iniziativa comunitaria Interreg III Italia – Austria 2000-2006).
Il centro è dotato di infrastrutture di telecomunicazione di alto livello qualitativo e tecnologico: cablaggio in fibra ottica multimodale, servizi di centralino per la telefonia connessione con le principali banche dati Italiane per il settore ambientale.
(Arch. E. Padovan – Arch. R. Della Giacoma)

Descrizione del contesto
di riferimento:

L’edificio è realizzato su un’area pianeggiante, in prossimità dell’alveo del Piave. Non è direttamente posto sulle sponde dell’acqua, ma i tre corpi che lo compongono sono tutti proiettati verso la vista dell’acqua.
Sul retro del manufatto sale la strada che conduce fino alla SS 51. Di sfondo gli edifici di Castellavazzo, arroccato alle pendici della montagna.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

A Castellavazzo si può visitare il museo degli scalpellini (www.pietraescalpellini.it), aperto tutte le domeniche (orario 14:00 – 18:00), testimonianza di un mestiere antico su cui si basava nel passato l’economia dell’intero paese (erano aperte ben 14 cave, a fronte dell’unica operativa adesso): non c’è famiglia di Castellavazzo che non annoveri nella propria genealogia qualche tagliapietra o scalpellino.
Proseguendo la strada che conduce al Parco Tecnologico, oltrepassando il ponte, in località Codissago si trova l'unico museo in Italia che tratta l'argomento del trasporto su zattera, il Museo etnografico degli zattieri del Piave (www.museozattieri.it), sede del Centro internazionale studi sulla zattera. La visita del museo può essere accompagnata da una visita alla diga del Vajont (da cui dista 5km circa) e alla grande frana del monte Toc. Codissago era abitato, fino a qualche anno dopo la prima guerra mondiale, dai costruttori e conduttori delle grandi zattere che scendevano il fiume Piave per alimentare Venezia. È stato realizzato dai discendenti degli antichi zattieri, per non dimenticare la grande opera svolta per secoli dai loro avi sul fiume, e che, unici in Italia, non hanno dimenticato l'antica tecnica usata per legare i tronchi e formare grandi zattere.

Commenti/note

Il Parco Tecnologico Ambientale rappresenta una significativa esperienza a livello regionale, di un parco scientifico specializzato sul settore ambientale. Nasce con l’obiettivo di valorizzare la cultura d’impresa diffusa nell’area veneta, con la vocazione ambientale di un’area territoriale che ha nelle risorse ambientali lo snodo per una diversificazione della sua struttura produttiva. Il progetto di Parco scientifico è strutturato per accogliere aziende specializzate ed enti di ricerca attivi nei settori delle tecnologie ambientali.
Il trasferimento di informazioni scientifiche, il partenariato con banche dati istituzionali e l’assistenza allo start up di nuove iniziative imprenditoriali sono il cuore dei servizi con cui parte questa nuova struttura.
Con questi obiettivi la struttura del centro si basa sulla potenziale adesione di enti di ricerca e società attive sul settore ambientale, che riconoscono la strategicità dell’area del Veneto ed in particolare della Provincia di Belluno per lo sviluppo di nuove aziende di servizi e ricerca.
(Arch. E. Padovan – Arch. R. Della Giacoma)

Compilatore della scheda

Arianna Guadagnin