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Sito n. Descrizione Località file PDF
175 Maglio Pradella, mulino Fiorin e percorso del Soligo Cimadolmo  
Siti Etnografici (SE) (vedi scheda n. 87)  
 
Il maglio Pradella e la roggia di alimentazione (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua)   Il mulino Fiorin (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua)
 
Veduta complessiva del maglio Pradella (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua)   Il percorso lungo il Soligo (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua)

  • Dati identificativi
  • Struttura - contesto - peculiarità
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/sito/
Manufatto :

Maglio Pradella, mulino Fiorin e percorso del Soligo

Tipo edilizio / Sito:

Manufatti idraulici

Localizzazione (Comune, Prov):

Pieve di Soligo (frazione Solighetto), TV, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1745778 - Y: 5089339

Anno di realizzazione:

Il maglio iniziò la sua attività durante il XVI secolo; il mulino Fiorin era già attivo in epoca medievale.

Committenza:

Privata

-

-

Destinazione originaria:

Opifici per la forgiatura del ferro e per la produzione di farina

Destinazione attuale:

I due edifici sono adibiti a magazzino

Accessibilità:

I due opifici si trovano all’interno di una proprietà privata

Contatto per la visita:

Si consiglia di chiedere il permesso ai proprietari (abitazione adiacente)

STRUTTURA EDILIZIA

Pianta

Il maglio Pradella ha un aspetto imponente e si sviluppa su tre livelli lungo la roggia di alimentazione, con delle caratteristiche finestre circolari all’ultimo piano. L’adiacente mulino Fiorin è un manufatto più piccolo, ad unico livello.

Tecnica Muraria

Il maglio presenta un rivestimento con intonaco moderno, mentre il mulino è contraddistinto da una muratura in parte con pietre a vista e in parte intonacata.

Solai

L’accesso agli edifici è consentito ad uso privato.

Coperture

Entrambi i fabbricati presentano coperture con tegole in laterizio.

CONTESTO AREALE DI RIFERIMENTO

Relazione dell’edificio (dei siti)
con il contesto fluviale

Gli opifici sfruttavano l’energia idraulica fornita dal fiume Soligo, per la lavorazione degli strumenti in metallo e per la macinazione dei cereali.

ELEMENTI ARCHITETTONICI PECULIARI

Caratteristiche edilizie attinenti all’uso dell’acqua

Il maglio e il mulino sono attraversati dalla roggia di derivazione che si dirama dal fiume Soligo poco a monte di Solighetto. Il canale garantiva la disponibilità d’acqua necessaria ad azionare i due manufatti idraulici.

Stato attuale:

Nonostante la loro struttura sia integra, gli edifici, non utilizzati, appaiono moderatamente degradati.

Restauri e compromissioni
significative:

Non sono documentati restauri recenti

Categoria/parole chiave

Archeologia industriale / Opificio idraulico / Forgiatura del ferro / Attività molitoria

Fonti:

Edite

Archivi:

Biblioteca civica di Treviso

Bibliografia:

E. Dall’Anese, Le vie della Pieve: Pieve di Soligo, Solighetto, Barbisano,
C&D, Conegliano (TV), 2003
C. Rubini, E. Cipriani, Escursioni alto trevigiano, Cierre, Verona, 2003

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

All’interno del cinquecentesco maglio Pradella, che rimase in funzione fino al 1984, venivano lavorati diversi oggetti e strumenti di metallo. L’opificio ebbe un ruolo molto importante nella comunità di Solighetto, dal momento che forniva tutti gli attrezzi agricoli usati dai braccianti che lavoravano nei campi di proprietà dei conti Brandolini.
Il mulino Fiorin si trova a pochi metri di distanza dal maglio e conserva le chiuse e la ruota in ferro. Negli spazi ora chiusi veniva effettuata la macinazione dei cereali provenienti dalle campagne circostanti per la produzione di farine. Lungo il corso del Soligo, fin dal periodo medioevale, operavano ben sette manufatti idraulici dediti all’attività molitoria: l’edificio della famiglia Fiorin è l’unico di questi rimasto ancora integro.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Il maglio Pradella e il mulino Fiorin rappresentano due esempi significativi di archeologia industriale lungo il corso del Soligo. Il fiume attraversa la sezione nord orientale del Quartier del Piave, un territorio storicamente legato all’attività agricola, che nella zona di Solighetto era in gran parte gestita dalla famiglia Brandolini.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

I fabbricati sono situati lungo il percorso ciclopedonale che costeggia il fiume Soligo in sinistra idrografica. Il tracciato, molto gradevole dal punto di vista paesaggistico e denominato Via dei Troi, collega i centri storici di Pieve di Soligo e Solighetto. La pista, segnalata in loco con un cartello illustrativo, si snoda toccando siti rilevanti come il Duomo di S.Maria Maddalena (XIV secolo) e la roggia dei mulini a Pieve e villa Brandolini a Solighetto.

Commenti/note

Di un certo interesse è la Cal Sega, la via che collega la piazzetta di Solighetto al sito etnografico costituito dal maglio e dal mulino, lungo la quale si affacciano dei pregevoli edifici storici.

Compilatore della scheda

Lucio Bonato / Francesco Vallerani